Oggi ci troviamo a Solda, ai piedi del monte più alto dell’intero Alto Adige e tra i più alti d’Italia: l’Ortles, che con i suoi 3905 metri sovrasta l’intera vallata. Per raggiungere Solda bisogna salire attraverso la strada che porta al passo dello Stelvio dalla parte altoatesina, per poi deviare a sinistra poco prima dell’abitato di Trafoi.
Arriviamo al termine della strada, dove troviamo gli impianti di risalita funzionanti sia in estate che in inverno: la funivia di Solda che porta nei pressi del rifugio Città di Milano (Schaubach Hütte) e la nuova cabinovia a 10 posti Rosim, che risale in direzione dell’omonima valle.
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Ortles e rifugio Città di Milano dalla stazione a monte
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Anche se risalire in direzione del rifugio Città di Milano non è impossibile (sono circa 650 metri di dislivello dal fondovalle di Solda), dal momento che abbiamo intenzione di spingerci più in alto decidiamo, almeno per la salita, di avvalerci della grande funivia. Il parcheggio, o meglio i parcheggi, sono piuttosto grandi ed in grado di ospitare il gran numero di mezzi che giornalmente arrivano fin dalla prima mattinata.
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Stazione a monte funivie Solda
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Arrivati alla stazione a monte, non possiamo che compiacerci del fatto che oggi è una splendida giornata, il cielo è di un colore blu che solo la montagna sa restituire.
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Panorama di Solda dalla stazione a monte |
E allora zaini in spalla, si parte! La prima parte del sentiero che ci conduce al rifugio Madriccio è piuttosto agevole, la salita molto comoda ci permette di godere dei fantastici panorami offerti dalle tre meravigliose vette che ci accompagneranno in questa gita (…e non solo): Gran Zebrù, Zebrù e Ortles.
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Panorama in direzione dell'Ortles
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Poco prima di giungere al rifugio, lungo il sentiero scorgiamo due sagome scolpite nel legno e adagiate sui verdi prati presenti anche ad alta quota. Si tratta di Hans Sepp Pinggera e Peter Dangl, due esperti scalatori e guide alpine che nella parte conclusiva del 1800 hanno scalato per vie diverse per primi la vetta dell’Ortles, oltre a numerose altre vette della valle di Solda.
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Ricordo in legno a Pinggera e Dangl |
Lasciati alle spalle i due mitici scalatori, in poco tempo raggiungiamo il rifugio Madriccio, che data l’ora è ancora vuoto (sono circa le 10 del mattino). Ci fermiamo a dare un’occhiata, incuriositi dall’igloo esterno, che nella stagione invernale offre servizio bar agli sciatori in una ambientazione che possiamo immaginare davvero particolare, con il vetro coperto in tutto o in parte da ghiaccio e neve!
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Rifugio Madriccio (Madritschhütte) 2820 s.l.m. |
Il rifugio è stato recentemente ristrutturato, subito dietro è presente un bel laghetto artificiale che ben si presta a foto panoramiche. Ai bordi del lago possiamo anche notare una grande quantità di cannoni sparaneve, pronti in caso di necessità durante la stagione invernale.
Riprendiamo il cammino in direzione del nostro punto di arrivo, il passo del Madriccio. Il sempre comodo sentiero sale in maniera piuttosto decisa, facendoci prendere subito quota. Voltandoci possiamo ora ammirare il rifugio attorniato dalle famose vette.
Un’ultima parte di cammino più faticosa ma sicuramente fattibile ci consente di arrivare finalmente al passo del Madriccio, da dove si gode di un panorama bellissimo in direzione della val Martello: in condizioni di buona visibilità è possibile, ancor meglio armati di binocolo, vedere il rifugio Nino Corsi, posto circa 900 metri di dislivello più in basso.
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Passo del Madriccio (Madritschjoch) 3123 s.l.m. |
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Monte Cevedale e ghiacciaio dal Passo del Madriccio |
Possiamo goderci il panorama offerto dal Cevedale con i suoi 3769 metri di altezza e dai ghiacciai sottostanti in pace e tranquillità, veniamo ripagati in grande stile dalla fatica fatta per arrivare sin qui.
Troviamo anche una postazione di osservazione puntata in direzione dell’Ortles, sul versante opposto, ma non riusciamo a spostarla manualmente e preferiamo lasciarla stare, peccato…
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Passo del Madriccio e monte Cevedale |
E’ tempo di riprendere il cammino. Per chi volesse completare degnamente la gita alla sinistra parte in decisa salita il sentiero che porta alla punta Beltovo di Dentro, a quota 3325, oppure è possibile scendere in direzione della val Martello, dipende come vi siete organizzati.
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Ritorno al rifugio Madriccio |
Noi scendiamo sul sentiero appena fatto in salita, fino a raggiungere il rifugio Madriccio, dove questa volta ci accomodiamo nei tavoli all’aperto per goderci un meritato spuntino. Il rifugio funziona a self service ed è molto ben organizzato, anche se forse manca proprio della tipica atmosfera dei rifugi di un tempo.
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Vista sull'Ortles al ritorno |
Completiamo la nostra gita scendendo attraverso il rifugio Città di Milano. Una curiosità: sui prati sovrastanti il rifugio e la stazione a monte della funivia non è raro incappare in qualche yak tibetano al pascolo. Questi animali sono allevati direttamente da Reinhold Messner e nella bella stagione portati al pascolo su questi prati.
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Yak tibetano al pascolo
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Rifugio Città di Milano (Schaubachhütte) 2581 s.l.m. |
La discesa verso Solda ci offre ancora uno spunto di interesse, ovvero il ponte sospeso, che è parte del percorso Naturaronda. Il ponte è lungo 44 metri, largo 1,5 ed è posto ad una altezza di 22, vale la pena provare l’ebbrezza almeno una volta!
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Ponte sospeso |
Arriviamo a Solda dopo circa 3 ore di discesa e 1200 metri di dislivello, un po’ affaticati ma sicuramente appagati dalla giornata appena conclusa.
In breve:
Partenza: stazione a monte funivia Solda 2610 s.l.m.
Arrivo: Passo del Madriccio (Madritschjoch) 3123 s.l.m.
Posti ristoro: Rifugio Madriccio (Madritsch Hütte) 2820 s.l.m., Rifugio Città di Milano (Schaubach Hütte) 2581 s.l.m.
Dislivello complessivo in salita: 513 metri
Dislivello complessivo in discesa: 1200 metri
Tempo impiegato in salita: 2 ore
Tempo impiegato in discesa: 3 ore circa
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