Oggi siamo pronti ad affrontare uno dei tanti giri famosi delle dolomiti, ovvero l’anello del Sassolungo e del Sassopiatto. Per iniziare la nostra escursione dobbiamo risalire i tornanti della val Gardena fino a raggiungere il passo Sella; lo possiamo fare attraverso mezzi propri o servendoci dei bus di linea, per la verità sempre parecchio affollati nel periodo estivo da queste parti.
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Col Rodella, 2484 mt. |
Una volta raggiunto il passo Sella abbiamo due possibilità
per iniziare il nostro giro: sulla sinistra parte infatti il sentiero 557
denominato Friedrich August, che porta in direzione dell’omonimo rifugio (la
descrizione di questo sentiero e fino al rifugio Sassopiatto la potete
consultare QUI).
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Bivio ad inizio anello |
Alla nostra destra parte invece il sentiero segnato 526, che
segue la direzione del rifugio Comici e del rifugio Vicenza (Langkofelhütte).
Questa sarà la nostra scelta, per chi fosse interessato ad una gita alternativa
al rifugio Vicenza la può trovare a questo LINK.
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Sassolungo (Langkofel), 3181 mt. |
Poco dopo la nostra partenza ci addentriamo su verdeggianti
prati, che nella stagione invernale diventano piste da sci (ben visibili gli
impianti di risalita, in estate naturalmente non funzionanti).
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Panorama in direzione del Catinaccio (Rosengarten) |
Dopo circa 40 minuti di cammino tranquillo raggiungiamo
senza alcuna difficoltà il rifugio Emilio Comici, a quota 2154 s.l.m. Questo giro,
seppur lungo, come vedremo non prevede escursioni altimetriche apprezzabili,
con l’unica eccezione del tratto che porta al rifugio Sassopiatto. Bisogna comunque
considerare che i molti saliscendi renderanno comunque faticoso l’intero giro.
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Rifugio Emilio Comici, 2154 s.l.m. |
Sempre con il fantastico panorama del gruppo del Catinaccio
(Rosengarten) davanti, procediamo fino ad oltrepassare la forcella di Ciaulong,
dove il sentiero si congiunge con quello che proviene dal Mont de Sëura.
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Panorama dell'Alpe di Siusi dal sentiero |
Il panorama è sempre magnifico, in lontananza possiamo
facilmente distinguere l’Alpe di Siusi e lo Sciliar con la particolare Punta Santner,
mentre sulla sinistra scorgiamo l’alpe di Tires con il gruppo dei Denti di
Terrarossa.
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Deviazione verso i rifugi Vicenza e Toni Demetz |
Ancora pochi passi e arriviamo al bivio alla nostra sinistra
in direzione del rifugio Vicenza e successivamente al rifugio Toni Demetz. Il
rifugio Vicenza fa capolino non molto distante davanti a noi ed è possibile
raggiungerlo attraverso una breve ma impegnativa salita.
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Rifugio Vicenza (Langkofelhütte), 2256 s.l.m. |
A questo punto siamo in cammino ormai da un paio d’ore, proseguiamo mantenendoci sul sentiero che ora diventa 527. Risalendo verso il Sassopiatto e l’omonimo rifugio la salita diventa in alcuni tratti più faticosa, superiamo anche un nevaio passando sulla parte già battuta per qualche decina di metri.
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Si sale in maniera più decisa |
Lo sforzo tuttavia ci consente di raggiungere un punto panoramico davvero speciale: davanti a noi il Seceda, le Odle e il gruppo Puez in tutta la loro bellezza.
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Panorama con Seceda, Odle e Puez |
Incrociamo ora il sentiero 7 proveniente da Saltria e dalla
malga Zallinger, ci fermiamo un momento a contemplare la bellezza del gruppo dei
Denti di Terrarossa.
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Sentiero proveniente da Saltria |
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Crocevia |
Continuiamo a risalire in direzione del rifugio Sassopiatto,
dall’alto possiamo distinguere Saltria con le malghe Zallinger e, in lontananza,
Williams, sovrastate dai gruppi montuosi dello Sciliar e dei Denti di
Terrarossa.
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Denti di Terrarossa, Sciliar e punta Santner |
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Malga Zallinger e malga Williams a Saltria |
Sono passate circa 3 ore e un quarto dalla nostra partenza,
e finalmente dopo un ultimo tratto di salita su larga strada sterrata raggiungiamo
il giogo di Fassa e il rifugio Sassopiatto.
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Arrivo al giogo di Fassa e al rifugio Sassopiatto |
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Rifugio Sassopiatto (Plattkofelhütte), 2300 s.l.m. |
Dopo la meritata sosta al rifugio siamo pronti a riprendere il cammino per completare il nostro anello: passiamo attraverso la deviazione con il sentiero che porta alla vetta del Sassopiatto (tempo di percorrenza solo salita 2 ore) e ci incamminiamo in direzione del rifugio Sandro Pertini.
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A sinistra il sentiero in direzione della vetta del Sassopiatto |
Lasciatici alle spalle il rifugio ne approfittiamo per
immortalarlo un’ultima volta, sovrastato dai Denti di Terrarossa.
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Il rifugio Sassopiatto in lontananza, con la deviazione verso la malga Sassopiatto |
Davanti a noi adesso lo spettacolo del ghiacciaio della
Marmolada e in primo piano i verdi prati del Col Rodella.
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Col Rodella, a destra il ghiacciaio della Marmolada |
Raggiungiamo il rifugio Pertini in circa 50 minuti di
cammino: data la facilità nel raggiungerlo (circa un’ora di cammino attraverso
il sentiero Friedrich August dal passo Sella senza particolari sforzi), nella
stagione estiva è stracolmo di turisti e famiglie con bambini, non particolarmente consigliato a chi
intende la montagna come luogo di pace e di tranquillità.
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Rifugio Sandro Pertini, 2300 s.l.m. |
Il sentiero ora gira verso sinistra, proponendoci questa
volta lo scenario del gruppo Sella, con i 3152 metri di altezza del Piz Boè a
svettare, mentre in basso sul sentiero possiamo già distinguere il prossimo
punto di ristoro, il rifugio Friedrich August.
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Gruppo Sella e Piz Boè |
In circa 40 minuti e dopo l'ennesimo saliscendi raggiungiamo il rifugio Friedrich August,
più che un rifugio uno chalet di alta quota, famoso per i suoi krapfen, esposti
esternamente ed acquistabili già dal primo mattino.
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Rifugio Friedrich August, 2300 s.l.m. |
Siamo ormai in prossimità del passo Sella, che vediamo già
dall’alto e che raggiungiamo in meno di mezz’ora completando finalmente il nostro
giro ad anello.
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Gruppo Sella e l'omonimo passo, ormai siamo al traguardo |
Conclusioni: giro lungo ma non eccessivamente impegnativo,
circa 18 chilometri con tantissimi saliscendi che possiamo quantificare in
circa 700 metri di dislivello complessivo. Adatto a chi possiede un minimo di condizione
fisica, bambini camminatori compresi.
In breve:
Partenza e arrivo: Passo Sella, 2240 s.l.m.
Dislivello: 700 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato: 5 ore e 15 minuti circa più eventuali soste
Posti di ristoro: c’è solo l’imbarazzo della scelta, presenti
ovunque lungo il cammino e nei pressi del passo Sella
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