domenica 29 giugno 2025

ANELLO DEL SASSOLUNGO

 


Oggi siamo pronti ad affrontare uno dei tanti giri famosi delle dolomiti, ovvero l’anello del Sassolungo e del Sassopiatto. Per iniziare la nostra escursione dobbiamo risalire i tornanti della val Gardena fino a raggiungere il passo Sella; lo possiamo fare attraverso mezzi propri o servendoci dei bus di linea, per la verità sempre parecchio affollati nel periodo estivo da queste parti.

Col Rodella,  2484 mt.

Una volta raggiunto il passo Sella abbiamo due possibilità per iniziare il nostro giro: sulla sinistra parte infatti il sentiero 557 denominato Friedrich August, che porta in direzione dell’omonimo rifugio (la descrizione di questo sentiero e fino al rifugio Sassopiatto la potete consultare QUI).


Bivio ad inizio anello

Alla nostra destra parte invece il sentiero segnato 526, che segue la direzione del rifugio Comici e del rifugio Vicenza (Langkofelhütte). Questa sarà la nostra scelta, per chi fosse interessato ad una gita alternativa al rifugio Vicenza la può trovare a questo LINK.


Sassolungo (Langkofel), 3181 mt.

Poco dopo la nostra partenza ci addentriamo su verdeggianti prati, che nella stagione invernale diventano piste da sci (ben visibili gli impianti di risalita, in estate naturalmente non funzionanti).


Panorama in direzione del Catinaccio (Rosengarten)

Dopo circa 40 minuti di cammino tranquillo raggiungiamo senza alcuna difficoltà il rifugio Emilio Comici, a quota 2154 s.l.m. Questo giro, seppur lungo, come vedremo non prevede escursioni altimetriche apprezzabili, con l’unica eccezione del tratto che porta al rifugio Sassopiatto. Bisogna comunque considerare che i molti saliscendi renderanno comunque faticoso l’intero giro.


Rifugio Emilio Comici, 2154 s.l.m.

Sempre con il fantastico panorama del gruppo del Catinaccio (Rosengarten) davanti, procediamo fino ad oltrepassare la forcella di Ciaulong, dove il sentiero si congiunge con quello che proviene dal Mont de Sëura.


Panorama dell'Alpe di Siusi dal sentiero

Il panorama è sempre magnifico, in lontananza possiamo facilmente distinguere l’Alpe di Siusi e lo Sciliar con la particolare Punta Santner, mentre sulla sinistra scorgiamo l’alpe di Tires con il gruppo dei Denti di Terrarossa.


Deviazione verso i rifugi Vicenza e Toni Demetz

Ancora pochi passi e arriviamo al bivio alla nostra sinistra in direzione del rifugio Vicenza e successivamente al rifugio Toni Demetz. Il rifugio Vicenza fa capolino non molto distante davanti a noi ed è possibile raggiungerlo attraverso una breve ma impegnativa salita.


Rifugio Vicenza (Langkofelhütte), 2256 s.l.m.

A questo punto siamo in cammino ormai da un paio d’ore, proseguiamo mantenendoci sul sentiero che ora diventa 527. Risalendo verso il Sassopiatto e l’omonimo rifugio la salita diventa in alcuni tratti più faticosa, superiamo anche un nevaio passando sulla parte già battuta per qualche decina di metri. 

Si sale in maniera più decisa

Lo sforzo tuttavia ci consente di raggiungere un punto panoramico davvero speciale: davanti a noi il Seceda, le Odle e il gruppo Puez in tutta la loro bellezza.


Panorama con Seceda, Odle e Puez

Incrociamo ora il sentiero 7 proveniente da Saltria e dalla malga Zallinger, ci fermiamo un momento a contemplare la bellezza del gruppo dei Denti di Terrarossa.


Sentiero proveniente da Saltria

Crocevia

Continuiamo a risalire in direzione del rifugio Sassopiatto, dall’alto possiamo distinguere Saltria con le malghe Zallinger e, in lontananza, Williams, sovrastate dai gruppi montuosi dello Sciliar e dei Denti di Terrarossa.


Denti di Terrarossa, Sciliar e punta Santner

Malga Zallinger e malga Williams a Saltria

Sono passate circa 3 ore e un quarto dalla nostra partenza, e finalmente dopo un ultimo tratto di salita su larga strada sterrata raggiungiamo il giogo di Fassa e il rifugio Sassopiatto.


Arrivo al giogo di Fassa e al rifugio Sassopiatto

Rifugio Sassopiatto (Plattkofelhütte), 2300 s.l.m.

Dopo la meritata sosta al rifugio siamo pronti a riprendere il cammino per completare il nostro anello: passiamo attraverso la deviazione con il sentiero che porta alla vetta del Sassopiatto (tempo di percorrenza solo salita 2 ore) e ci incamminiamo in direzione del rifugio Sandro Pertini.

A sinistra il sentiero in direzione della vetta del Sassopiatto

Lasciatici alle spalle il rifugio ne approfittiamo per immortalarlo un’ultima volta, sovrastato dai Denti di Terrarossa.

Il rifugio Sassopiatto in lontananza, con la deviazione verso la malga Sassopiatto

Davanti a noi adesso lo spettacolo del ghiacciaio della Marmolada e in primo piano i verdi prati del Col Rodella.

Col Rodella, a destra il ghiacciaio della Marmolada

Raggiungiamo il rifugio Pertini in circa 50 minuti di cammino: data la facilità nel raggiungerlo (circa un’ora di cammino attraverso il sentiero Friedrich August dal passo Sella senza particolari sforzi), nella stagione estiva è stracolmo di turisti e famiglie con bambini, non particolarmente consigliato a chi intende la montagna come luogo di pace e di tranquillità.

Rifugio Sandro Pertini, 2300 s.l.m. 

Il sentiero ora gira verso sinistra, proponendoci questa volta lo scenario del gruppo Sella, con i 3152 metri di altezza del Piz Boè a svettare, mentre in basso sul sentiero possiamo già distinguere il prossimo punto di ristoro, il rifugio Friedrich August.

Gruppo Sella e Piz Boè

In circa 40 minuti e dopo l'ennesimo saliscendi raggiungiamo il rifugio Friedrich August, più che un rifugio uno chalet di alta quota, famoso per i suoi krapfen, esposti esternamente ed acquistabili già dal primo mattino.

Rifugio Friedrich August, 2300 s.l.m.

Siamo ormai in prossimità del passo Sella, che vediamo già dall’alto e che raggiungiamo in meno di mezz’ora completando finalmente il nostro giro ad anello.

Gruppo Sella e l'omonimo passo, ormai siamo al traguardo

Conclusioni: giro lungo ma non eccessivamente impegnativo, circa 18 chilometri con tantissimi saliscendi che possiamo quantificare in circa 700 metri di dislivello complessivo. Adatto a chi possiede un minimo di condizione fisica, bambini camminatori compresi.


In breve:

Partenza e arrivo: Passo Sella, 2240 s.l.m.

Dislivello: 700 metri circa in salita e discesa

Tempo impiegato: 5 ore e 15 minuti circa più eventuali soste

Posti di ristoro: c’è solo l’imbarazzo della scelta, presenti ovunque lungo il cammino e nei pressi del passo Sella






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