giovedì 16 agosto 2018

IL (MEZZO) GIRO DEL SASSOPIATTO


Panorama dal rifugio Sassopiatto con Sciliar e punta Santner
Mezzo, è vero. Perché nelle intenzioni il giro doveva essere completo, magari partendo dal rifugio Toni Demetz, incastonato sulla forcella del Sassolungo a quota 2685 metri di altitudine. Il rifugio è facilmente raggiungibile dal passo Sella attraverso la cabinovia che porta lo stesso nome, forcella Sassolungo, ed è molto particolare: si tratta di una telecabina a due posti lunga e stretta, molto datata e che procede molto lentamente in direzione della forcella.




In basso a sinistra Passo Sella e partenza della cabinovia

Ma c’è un’altra particolarità che non avevamo calcolato: il numero di persone che in alta stagione se ne servono! Al nostro arrivo la coda per fare i biglietti (14 euro solo andata, 16 andata e ritorno) è disarmante in quanto a lunghezza e lentezza nel procedere, per cui decidiamo di partire a piedi direttamente dal passo Sella, e considerata l’ora non più di prima mattina, di seguire il giro al contrario, raggiungendo cioè il rifugio situato nella parte più estrema dell’intero giro, il rifugio Sassopiatto.


I gruppi del Sassolungo e del Sella visti dal sentiero
Il percorso, anche da questo versante, è molto praticato dai turisti, ed essendo molto facile si incontrano normalmente persone davvero di tutte le età. I panorami fin dalla partenza sono stupendi, Sassolungo e Sassopiatto si mettono fin da subito in bella mostra.

Sassopiatto a sinistra e Sassolungo a destra
Non mancano nemmeno i posti di ristoro, ogni mezz’ora al massimo ne troverete uno, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta! Il primo che vediamo già in lontananza, adagiato sull’omonimo colle, è il rifugio Col Rodella, raggiungibile attraverso una breve e ripida salita per chi arriva dal passo, e attraverso l’omonima cabinovia che parte da Campitello per i turisti della val di Fassa.

Indicazioni con i vari rifugi e tempi di percorrenza in partenza

Col Rodella e l'omonimo rifugio
Noi procediamo oltre seguendo il sentiero, per raggiungere in breve tempo il rifugio Friedrich August, che ricorderò sempre come il rifugio dei Krapfen alla crema, esposti in bellavista ed in gran numero per invogliare i turisti ad una breve sosta ristoratrice già in mattinata.

Rifugio Friedrich August, 2287 s.l.m.
Fienile molto particolare presso il rifugio Friedrich August
Riusciamo a non farci tentare e procediamo oltre, dove dopo altri 30-40 minuti ad attenderci c’è il rifugio Sandro Pertini (Pian di Sasc). Siamo a quota 2316, praticamente dopo una prima parte tutta in salita stiamo procedendo tra saliscendi mantenendo l’altitudine. Non si cammina bene, è bene dirlo, perché essendo presenti moltissimi turisti il passo è poco più di quello di una fiera di paese.

In prossimità del rifugio Pertini

Rifugio Sandro Pertini Pian di Sasc, 2316 s.l.m.
Passiamo oltre il rifugio Pertini, ora si cammina un po’ meglio, una parte dei camminatori meno allenati si sono fermati in precedenza. In alcuni punti è già possibile scorgere la sagoma del rifugio Sassopiatto, ed in lontananza i monti dell’alpe di Tires, tra i quali i famosi Denti di Terrarossa. Sempre in lontananza ma facilmente riconoscibile anche lo Sciliar con la celebre punta Santner.

In lontananza già visibile il rifugio Sassopiatto

Procediamo sempre tra saliscendi non troppo impegnativi, comunque abbastanza brevi, fino a raggiungere un sentiero che scende ripidamente alla nostra sinistra, in direzione del prossimo punto di ristoro: la malga Sassopiatto.


Deviazione in direzione della malga Sassopiatto, in basso

Noi ci manteniamo in quota, ma anche dalla malga Sassopiatto parte una larga strada sterrata che più avanti si ricongiunge con il nostro sentiero proprio nei pressi del nostro punto di sosta, il rifugio Sassopiatto.


Rifugio Sassopiatto, Plattkofelhütte, 2300 s.l.m.

Un piccolo commento sul servizio al rifugio Sassopiatto va fatto. La quantità di persone sedute nei tavoli all’esterno ed anche nei molti posti all’interno è incredibile. Quando ti siedi hai l’impressione di dover mettere l’anima in pace ed aspettare una vita. E invece no! Il servizio è velocissimo, i vostri desideri saranno soddisfatti prima di quanto vi aspettiate.

Merenda con panorama sullo Sciliar dal tavolo del rifugio
Inoltre mangiare all’aperto in una bella giornata di sole con vista sullo Sciliar non è proprio da tutti i giorni!

Da qui si completa il giro o si ritorna al punto di partenza
Siamo pronti a riprendere come via del ritorno il sentiero fatto all’andata, come detto preferiamo così non avendo programmato il giro al contrario, che prevederebbe a questo punto il passaggio sul versante opposto fino a raggiungere in un’altra ora e mezza il rifugio Vicenza, per poi scalare in ripida salita fino a raggiungere la forcella Sassolungo (ulteriore ora e mezza) e scendere al passo Sella attraverso la cabinovia (che però chiude alle 17) o a piedi in ripida discesa e facendo molta attenzione.

La via del ritorno sempre attraverso il sentiero Friedrich August
Rimaniamo comodi sul sentiero che ci consente di ammirare panorami che all’andata abbiamo lasciato alle nostre spalle, come il gruppo Sella, visibile in tutto il suo splendore in giornate belle come quella di oggi.

Gruppo del Sella
Siamo anche abbastanza fortunati da scorgere in un prato che fiancheggia il sentiero una bellissima marmotta che fa capolino dal suo rifugio, non troppo impaurita e quasi incuriosita dai tanti spettatori presenti!


Siamo giunti quasi al termine della nostra camminata, ma i punti di ristoro non sono ancora finiti! Passiamo davanti ad una bellissima costruzione in legno adagiata in posizione strategica proprio sotto il massiccio del Sassolungo, lo Chalet Margherita.


Chalet Margherita ai piedi del Sassopiatto

Poco più sotto troviamo il rifugio Salei, con un bel laghetto di trote purtroppo dal destino segnato.


Rifugio Salei, 2225 s.l.m.

Siamo davvero arrivati alla fine, davanti a noi, sulla strada del passo, il rifugio Carlo Valentini, e poco più in alto il parcheggio sui prati dove abbiamo lasciato l’auto in mattinata (5 euro per l’intera giornata).


Rifugio Carlo Valentini e il parcheggio al Passo Sella

In breve:

Partenza: parcheggio Valentini, Passo Sella 2240. s.l.m.
Arrivo: Rifugio Sassopiatto (Plattkofelhütte) 2297 s.l.m. 
Posti ristoro: infiniti, tutti o quasi nominati nella descrizione
Dislivello complessivo in salita e discesa: 200 metri circa considerando i saliscendi
Tempo impiegato: 2 ore al Rifugio Sassopiatto
Tempo complessivo: 4 ore escluse le soste

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