Di tanto in tanto anche Montagnapertutti abbandona le amate vette italiane, oggi infatti ci troviamo in Germania, sulle alpi bavaresi e più precisamente in quelle di Berchtesgaden.
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Watzmannhaus 1930 s.l.m. |
Per raggiungere la zona di partenza per questa lunga ma
appagante escursione, dobbiamo raggiungere l’abitato di Schönau am Königssee,
paese rinomato per la presenza del pittoresco lago, il Königssee appunto. Una
volta arrivati a Schönau, seguiamo le indicazioni che ci portano al parcheggio
Hammestiel attraverso una stradina asfaltata in ripida salita.
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Impressioni dal parcheggio Hammerstiel |
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Inizio del sentiero |
Una volta parcheggiata l’auto e recuperati gli zaini siamo
pronti a partire; oggi ci aspetta una camminata abbastanza impegnativa, diverse
ore di cammino e circa 1300 metri di dislivello complessivi in salita e
discesa. Quello che faremo sarà una sorta di anello con una deviazione extra in
direzione di un imperdibile punto panoramico che descriveremo più avanti.
Ma andiamo per ordine… Per prima cosa ci addentriamo in decisa salita al fresco del bosco attraverso un bel sentiero che ci permette di prendere immediatamente quota, arrivando in circa 40 minuti ad una deviazione: da qui possiamo scegliere se affrontare il nostro anello in senso orario o antiorario. Ci troviamo nei pressi di Schapbachboden, a 989 metri di altitudine.
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Schapbacboden, 989 s.l.m. |
Noi scegliamo di prendere il sentiero alla nostra destra, sempre
segnato 444, in direzione della malga Stubenalm, che raggiungiamo in ulteriori
30 minuti di cammino su sentiero largo e agevole. La malga al nostro arrivo (sono
passate da poco le 9 del mattino) è già aperta e pronta a ricevere turisti e
camminatori.
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Arrivo alla malga Stubenalm |
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Stubenalm, 1153 s.l.m. |
Dalla malga Stubenalm il sentiero cambia numero, è ora
segnato 441 e ci conduce sempre in salita in direzione della malga
Mitterkaseralm, a quota 1420 di altitudine, che raggiungiamo in altri 40 minuti
circa di cammino.
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In prossimità della malga Mitterkaser |
Un cartello ben visibile ci avvisa che l’apertura al
pubblico è prevista a partire dalle ore 10, e infatti quando passiamo risulta
ancora chiusa. Ma proseguendo il sentiero in salita e volgendo lo sguardo indietro
dopo alcuni minuti vediamo che i tempi sono rispettati e la malga risulta
regolarmente aperta.
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Mitterkaseralm, 1420 s.l.m. |
Il sentiero ora sale in maniera più decisa, i passaggi sono tutti sotto il sole e il caldo e la fatica si fanno sentire.
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Mitterkaseralm vista dal prosieguo del sentiero |
Raggiungiamo una cascina in legno, probabilmente una stalla o un ricovero attrezzi, sopra la quale la punta del Watzmann svetta in modo evidente.
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Il Watzmann domina sopra di noi |
Dal piano erboso sul quale è adagiata la cascina è possibile ammirare il gruppo del Watzmann completo: una leggenda locale vuole che la vetta principale rappresenti il padre, il Kleiner Watzmann la madre e le piccole vette centrali rappresentino i 7 figli, anche se in realtà le cime centrali risultano essere cinque.
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Il gruppo del Watzmann, una famiglia secondo la leggenda |
Se voltiamo lo sguarda sulla destra della vetta del Watzmann,
possiamo già riconoscere quello che sarà il nostro primo punto di arrivo e la
massima altitudine che toccheremo nella escursione odierna, ovvero i 1930 metri
del rifugio Watzmannhaus, situato proprio ai piedi della seconda montagna più
alta della Germania.
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Watzmanne, più in basso a destra il rifuguo Watzmannhaus |
Come possiamo intuire il cammino da fare è ancora parecchio,
così come il dislivello da superare. Riprendiamo quindi il cammino fino ad incrociare
il sentiero 442 denominato Falzsteig, proveniente dalla malga Kürointhütte, che
prenderemo al ritorno.
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Incrocio con il sentiero 442 |
Il cartello ci indica che è necessaria ancora un’ora di
cammino per raggiungere il rifugio Watzmannhaus, la parte forse più
impegnativa, vuoi perché ormai siamo in cammino da circa 3 ore, vuoi perché l’ultima
parte prevede una serie di tornanti e zig zag mentre l’erba lascia progressivamente
posto alla roccia. Alcuni tratti risultano assicurati da funi metalliche pur
non risultando passaggi particolarmente pericolosi.
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Panorama nell'ultima parte del sentiero |
Voltandoci alla nostra sinistra possiamo ammirare il
bellissimo panorama del fondovalle, mentre in lontananza svettano il monte
Untersberg, proprio al confine con l’Austria e il salisburghese, e Hoher Göll e
Hohes Brett a dominare invece la sponda opposta del lago Königssee.
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Panorama con i monti Untersberg, Hoher Göll e Hohes Brett |
Sono passate ormai 4 ore dalla nostra partenza dal parcheggio, abbiamo superato i 1150 metri di dislivello e finalmente raggiunto il rifugio. È il momento di premiarci con una bella birra fresca sulle panche esterne, e per chi vuole di concedersi uno spuntino in stile tedesco.
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Panorama dal rifugio |
Il Rifugio Watzmannhaus è una struttura molto
caratteristica, e almeno esternamente mostra tutti gli anni che ha (è stato
costruito originariamente nel 1888), ma internamente le camere e i dormitori
sono stati naturalmente rinnovati. Il rifugio dispone di circa 200 posti letto,
per informazioni aggiuntive potete visitare il loro sito web.
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Watzmannhaus, 1930 s.l.m. |
Con una fermata al rifugio è possibile il giorno successivo
raggiungere le vette del Watzmann: i tempi di percorrenza sono di 3 ore per Hocheck
(vetta principale), 4 ore per Mittelspitze e 6,5 ore per Südspitze.
Naturalmente sono giri consigliati solo a camminatori esperti.
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Il sentiero che parte dal rifugio verso Watzmann Hocheck |
Una volta riposati riprendiamo per la prima parte il sentiero fatto all’andata, fino a raggiungere il cartello che indica la deviazione verso il sentiero 442 e la malga Kührointhütte alla nostra destra. Il sentiero, denominato Falzsteig, risulta nella prima parte piuttosto impegnativo, con passaggi non pericolosi ma dove è comunque necessario prestare attenzione. Alcuni tratti sono assicurati da funi metalliche che ci aiutano nei passaggi più complicati tra le rocce.
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Passaggio del Falzsteig assicurato con funi d'acciaio |
Una volta persa quota, la roccia lascia spazio ai prati ed
il sentiero ora più agevole ci accompagna in direzione dei pascoli di Kühroint
e dell’omonima malga. Possiamo considerare circa un’ora e mezza, due ore di cammino
dal rifugio Watzmannhaus, dipende chiaramente dal passo e dalla propria capacità
di superare i tratti più impegnativi della discesa. In tutti i casi consigliamo
sempre la giusta prudenza, teniamo sempre presente che dopo diverse ore di
cammino potremmo non avere più la stessa lucidità e freschezza fisica!
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I prati di Kühroint e, in lontananza, la malga omonima |
La malga Kührointhütte funziona
ordinando alla cassa all’ingresso e poi ritirando cibi e bevande sul retro all’ingresso
della cucina, il momento vi verrà segnalato attraverso un avvisatore acustico in
uso ormai un po’ ovunque, che vi verrà fornito al momento dell’ordine.
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Kûhrointhütte, 1420 s.l.m. |
Siamo ormai vicini al rientro, ma prima ci aspetta la
deviazione che avevamo preannunciato all’inizio: dal retro della malga parte
infatti il sentiero 443, che in mezz’ora scarsa ci conduce al punto panoramico
Arkenkanzel.
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Gedenkkapelle St. Bernhard, Kühroint |
Vi consiglio vivamente questa deviazione, anche se dopo tutte queste ore un po’ di fatica sicuramente si fa sentire. Il motivo è molto semplice: una vista unica dall’alto sul lago Königssee da una posizione assolutamente speciale.
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Lago Kõnigssee dal punto panoramico Arkenkanzel |
Il tempo di fare qualche scatto e di contemplare un panorama di tale bellezza e siamo pronti per terminare il nostro anello. Per prima cosa dobbiamo raggiungere nuovamente i pressi della malga Kührointhütte, poi continuiamo attraverso il sentiero 442 perdendo rapidamente quota in direzione di Schapbachboden e dell’omonima malga Schapbach.
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La vecchia malga Schapbach |
Proseguendo attraverso il largo e comodo sentiero
raggiungiamo il punto dove abbiamo incontrato la deviazione di prima mattina
(ricordate?). Da qui riprendiamo il sentiero nel bosco che in circa mezz’ora ci
riporta al parcheggio e alla nostra auto.
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Schapbachalm, 1044 s.l.m. |
Tirando le somme si tratta di una escursione di una giornata
piena (siamo stati in giro per circa 10 ore, comprese le due soste al rifugio
Watzmannhaus e alla malga Kührointhütte). Assolutamente necessari: buona
condizione fisica, passo sicuro e tanta voglia di camminare!
In breve:
Partenza e arrivo: parcheggio Hammerstiel (Schönau am Königssee), 765 s.l.m.
Punto più alto: Watzmannhaus, 1930 s.l.m.
Dislivello complessivo: 1200+ metri in salita e discesa
Tempo impiegato: 8 ore circa più soste
Posti di ristoro: Rifugio Watzmannhaus 1930 s.l.m., Stubenalm 1153 s.l.m., Mitterkaseralm 1420 s.l.m., Kührointhütte 1420 s.l.m., Schapbachalm
1044 s.l.m.
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