L’escursione di oggi è forse in assoluto una delle più appaganti sul territorio delle nostre dolomiti, non sarà una passeggiata (circa 20 chilometri di cammino per oltre 1300 metri di dislivello positivo e negativo), ma i panorami che andremo ad ammirare ci ripagheranno di ogni singolo sforzo fatto.
Per arrivare al punto di partenza dobbiamo raggiungere in auto o con mezzi pubblici la zona del parcheggio del Piano Fiscalina (da qualche parte ho letto gratuito, assolutamente no, anzi molto caro, 15 euro per tutta la giornata). Attraversiamo quindi tutta la val Pusteria, e all’altezza di Sesto svoltiamo per raggiungere prima Moso, quindi Bagni di Moso ed infine il termine della strada aperta al traffico, dove troviamo il parcheggio.
Fischleinboden Hütte 1454 s.l.m. |
Qui troviamo anche una caratteristica baita in legno che
funge da ristoro, Fischleinboden Hütte. Ci troviamo a 1454 metri di altitudine.
Rifugio Fondovalle (Talschlusshütte) 1548 s.l.m. |
Dal rifugio Fondovalle, con bellissima vista sulla Cima Una (Einser), parte la camminata vera e propria. Poco oltre il rifugio infatti, troviamo il bivio dove dobbiamo scegliere da che parte preferiamo completare il nostro anello: davanti a noi parte il sentiero n°102 in direzione della val Sassovecchio, mentre alla nostra sinistra sale il n°103 in direzione dell’alta val Fiscalina.
Croda dei Toni - Cima Dodici 3094 mt. |
Questa sarà la nostra scelta, poiché almeno a tratti la fatica della salita sarà alleviata dall’ombra del bosco, mentre la val Sassovecchio al mattino risulta completamente soleggiata. Ci tiene compagnia dall’alto dei suoi 3094 metri la Croda dei Toni, anche chiamata Cima Dodici. Il primo rifugio che raggiungeremo, Zsigmondy Comici, lo troveremo proprio ai suoi piedi.
Cima Undici (Elfer) 3092 mt. |
La salita per arrivare al rifugio Comici è a tratti impegnativa,
soprattutto in quelli dove non c’è riparo dal sole. La salita non è
particolarmente ripida, ma il sentiero sale in maniera costante dando poco
respiro, d'altronde bisogna superare circa 700 metri di dislivello dal rifugio
Fondovalle.
Arrivo al rifugio Zsigmondy Comici |
Impieghiamo per questo primo tratto circa due ore, che vanno
a sommarsi alla mezz’ora iniziale. Dopo esserci presi una piccola pausa al
rifugio è ora di ripartire, il cammino da fare è ancora lungo!
Rifugio Zsigmondy Comici, 2224 s.l.m. |
Continuiamo il cammino, questa volta sul sentiero 101 in
direzione del secondo rifugio, Pian di Cengia. Ci tengono compagnia la Cima Una
e le Crode Fiscaline, mentre volgendo lo sguardo indietro in bella mostra
troviamo la Cima Undici (Elfer).
Ripartenza dal rifugio Comici |
Accompagnati dalle vette |
Cima Undici alle nostre spalle |
Attraversiamo la forcella del Passo Fiscalino e la ferrata
risalente alla prima guerra mondiale in direzione della Forcella Dodici (Zwolferscharte).
Siamo ormai nei pressi della parte pianeggiante che porta al rifugio Pian di
Cengia, che raggiungiamo in circa un’ora dalla nostra ripartenza dal rifugio
Comici.
Ferrata verso la Zwolfersharte |
Panorama dal passo Fiscalino |
Rifugio Pian di Cengia, 2528 s.l.m |
Il rifugio Pian di Cengia rappresenta davvero l’immagine del
rifugio di alta montagna, adagiato sulla roccia ad un passo dal cielo. Qui
decidiamo di sostare per il nostro spuntino, lontano dal rumore che sicuramente
troveremo al rifugio successivo, il Locatelli, affacciato sulle Tre Cime di
Lavaredo.
Proseguiamo oltre il rifugio |
Una volta salutato il rifugio Pian di Cengia e i ragazzi che
ne gestiscono la quotidianità nei mesi estivi, riprendiamo il nostro cammino in
direzione della omonima forcella. Ci troviamo a circa 2570 metri di altitudine
e abbiamo toccato il punto più alto della nostra escursione.
Il vento ci tiene compagnia |
Tuttavia la salita non è ancora finita: il sentiero ora scende di quota in direzione di un bellissimo lago alpino senza nome che oltrepassiamo dall’alto.
Lago senza nome |
Lago senza nome ora più vicino durante la discesa |
Successivamente il sentiero risale verso gli altrettanto
pittoreschi laghi dei piani, che è vietato non immortalare.
Ultimo tratto di salita verso il rifugio Locatelli |
Laghi dei Piani, 2340 s.l.m. |
Siamo praticamente arrivati al rifugio Locatelli, che
raggiungiamo con un ultimo breve tratto di salita, è trascorsa circa un’altra
ora da quando abbiamo ripreso il cammino dal rifugio Pian di Cengia.
Tre Cime di Lavaredo |
Il rifugio Locatelli è situato proprio ai piedi del monte
Paterno, e da qualsiasi parte ci voltiamo troviamo lo spunto per una foto
panoramica, con le Tre Cime, i laghi dei Piani e la caratteristica cappella proprio
sopra il rifugio.
Panorama dalla cappella del rifugio Locatelli |
Il sentimento è quello di fermarci qui per sempre, ma
ovviamente ciò non è possibile… E’ quindi ora di rientrare attraverso il sentiero
102, che inizialmente segue i laghi dei piani per poi scendere attraverso la
val Sassovecchio.
Rifugio Locatelli, monte Paterno e laghi dei Piani |
Incomincia a tuonare, nel pomeriggio nubi grigie cariche di pioggia hanno preso il posto del sole e del cielo blu. Mentre scendiamo incomincia a piovere, ma non importa, gli spettacolari panorami di oggi non saranno facili da dimenticare. Il cammino anche in discesa richiede il suo tempo, infatti la val Sassovecchio è piuttosto lunga e dobbiamo nel frattempo perdere circa mille metri di quota.
Tanto per dare due cifre e rendere l’idea per chi volesse intraprendere questo bellissimo percorso, diciamo che stiamo parlando di un anello che richiede circa 7 ore di cammino (più le pause) per una ventina di chilometri complessivi e oltre 1300 metri di dislivello. Insomma una escursione decisamente impegnativa ma che vi ripagherà della fatica, potete starne certi!
In breve:
Partenza e arrivo: parcheggio Piano Fiscalina 1454 s.l.m.
Max altitudine: Forcella Pian di Cengia
(Büllelejoch) 2570 s.l.m.
Punti di ristoro: Rifugio Fondovalle
1548 s.l.m., Rifugio Zsigmondy Comici 2224 s.l.m., Rifugio Pian di
Cengia 2528 s.l.m., Rifugio Locatelli 2405 s.l.m., Fischleinboden Hütte 1454
s.l.m.
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