sabato 5 agosto 2023

RIFUGIO CALCIATI AL TRIBULAUN - TRIBULAUNHÜTTE

 

Tribulaunhütte e Sandessee, 2369 s.l.m.

Anche oggi la giornata non è delle migliori dal punto di vista meteorologico, tutt’altro, piove in maniera fine ma persistente e fino all’ultimo non sappiamo se è il caso di partire. Ma non sono previsti temporali in nessun momento della giornata, ed allora ci avviamo verso la val di Fleres, dove si trova la nostra meta di giornata, il rifugio Calciati al Tribulaun o Tribulaunhütte.

Parcheggio "Hölle"

Arrivando verso il termine della valle troviamo alla nostra sinistra un ponte con le indicazioni per il parcheggio Hölle, che raggiungiamo attraverso una serie di tornanti con la strada che verso il termine da asfaltata diventa sterrata. I parcheggi sono almeno tre, con il più vicino alla partenza del sentiero e alla bellissima cascata Hölle, “inferno” in italiano, che è anche il meno capiente e quindi quello destinato a riempirsi prima… Ma non oggi, con il tempo da lupi che troviamo oltra alla nostra auto ci sono soltanto un paio di mezzi, quindi nessun problema di parcheggio.

Sentiero chiuso verso la cascata Hölle

La prima cosa che notiamo è il cartello posto all’inizio della scalinata che porta alla terrazza naturale nel bosco per ammirare la cascata Hölle, che avvisa della chiusura del sentiero stesso. Pazienza, ci accontentiamo di ammirare la cascata attraverso un’apertura della vegetazione prima di raggiungere il punto interdetto.

Cascata Hölle

E’ ora di intraprendere il cammino, e già attraversando il ponte di legno in direzione del sentiero ci fermiamo incantati ad ammirare l’impeto delle acque del rio Ferner.

Rio Ferner (Ferner Bach)

Inizialmente il sentiero è quello segnato n°6 che conduce verso il rifugio Cremona (se vi interessa questa bella escursione trovate la descrizione a questa pagina), tuttavia dopo pochi minuti di cammino troviamo la deviazione in direzione del rifugio Tribulaun, segnato n°8.

Deviazione sentiero n°8

Il sentiero lascia brevemente il bosco e ci fa passare attraverso prati dove notiamo un paio di cose interessanti: da un lato in lontananza e più in alto rispetto al punto in cui ci troviamo un paio di belle cascate, oggi ancora più impetuose dopo le piogge dei giorni scorsi e dello stesso mattino, dall’altro la quantità di alberi tagliati sul prato che ci troviamo ad attraversare: mi chiedo se anche queste siano le conseguenze della tempesta Vaia di qualche anno fa…

Passaggio attraverso i prati

Attraverso alcuni passaggi nel bosco e altri più aperti, risaliamo il pendio fino ad arrivare all’unico vero passaggio da tenere in considerazione, ovvero l’attraversamento della cascata in un punto esposto assicurato da funi di acciaio.

Arriviamo nei pressi della cascata

Alla vista ci si può spaventare, specialmente in caso di abbondanti piogge e quindi di maggior fragore della cascata, ma l’attraversamento non è nulla di impossibile. 

Come la vedrete durante la salita... 

...e in fase di discesa

In caso di dubbi esiste tuttavia un’altra possibilità, ovvero prendere una deviazione più a valle dove è possibile attraversare il corso d’acqua in quel punto molto più agevolmente per poi risalire in maniera più ripida e ricongiungersi con il sentiero principale più in alto. Sulla cartina guardate il segno tratteggiato nero circa a metà del cammino.

Una volta attraversata la cascata e scaricata la nostra dose di adrenalina, proseguiamo attraverso un tratto più aperto, da dove è possibile ammirare in tutta la sua bellezza il fondovalle.

Fondovalle della val di Fleres dal sentiero

Nel tratto finale la vegetazione lascia spazio ad una parte rocciosa sempre molto aperta, il vento sferzante non ci agevola di certo il cammino considerata anche la temperatura molto bassa.

"Benvenuti a voi, amici delle montagne"

Un ultimo sforzo e dopo 2 ore e mezza di salita non difficile ma continua in compagnia di vento pioggia e freddo finalmente intravediamo spuntare nella nebbia il rifugio Tribulaun e solo in un secondo tempo il lago Sandes, con la caratteristica isoletta rocciosa al suo interno.

Il rifugio fa capolino tra la fitta nebbia

L’accoglienza al rifugio è di quelle speciali, in una giornata così forse nemmeno loro si aspettavano di avere visite… Ma dopo circa un’ora compaiono nella nebbia altra due figure… Si tratta di Matteo e Chiara, due ragazzi della provincia di Ravenna con i quali facciamo subito amicizia all’interno del rifugio.

Arrivo al rifugio Tribulaun e veloce visita al lago Sandes

Siamo in otto, compresi i gestori del rifugio Daniela e Fabrizio (a proposito, Daniela festeggia la cinquantunesima stagione al rifugio, complimenti!) e i ragazzi che vi prestano servizio, me ne scuso ma non ricordo i nomi, due ragazze di Rovigo e un ragazzo di Bolzano, e tutti insieme ci gustiamo i 2 kg di tagliatelle con i finferli cucinati direttamente da Daniela.

Tagliatelle con i Finferli di cheffin Daniela

La parte nuova e panoramica del rifugio Tribulaun

Foto di gruppo

Dopo aver passato qualche ora in piacevolissima compagnia ed aver visitato le camerate (complessivamente 36 posti letto se non ricordo male) è ora di ritornare al parcheggio in compagnia di Matteo e Chiara, guide ambientali che non perdono occasione per provare a rendermi un po’ più erudito in materia in fase di discesa (grazie!).

In buona compagnia durante la discesa

Tirando le somme, una giornata da grandissimi punti interrogativi a causa del meteo si è trasformata in una piacevolissima esperienza in compagnia di persone davvero speciali! Il panorama delle vette, compreso il maestoso Tribulaun di Fleres, Parete Bianca, Dente Alto, Pflerscher Pinngl, Capra d’oro e Gschnitzer Tribulaun lo lasciamo a voi, prossimi visitatori del rifugio in una (speriamo) bella giornata di sole!  

In breve:

Partenza: Stein (Sasso), Val di Fleres parcheggio Hölle 1450 s.l.m.

Arrivo: Tribulaunhütte 2369 s.l.m.

Dislivello: 919 metri in salita e discesa

Tempo impiegato in salita: 2 ½ - 3 ore

Tempo impiegato in discesa: 2 ore comprese lezioni ambientali di Chiara

Posti di ristoro: Tribulaunhütte 2369 s.l.m.


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