Per la gita di oggi ripartiamo dalla Val di Fleres.
Più precisamente procediamo verso il termine della valle, circa 10-15 minuti di
auto dall’imbocco della strada a Colle Isarco, fino ad incontrare la segnaletica
verso Stein (Sasso), dove sulla nostra sinistra è presente un ponte in legno
transitabile dalle auto.
Rifugio Cremona alla Stua, 2423 s.l.m. |
Una volta oltrepassato il ponte, procediamo sulla
stradina forestale ancora asfaltata in salita, che ci porterà in pochissimi
minuti ai vari parcheggi presenti. Si tenga presente che per arrivare
all’ultimo parcheggio, il più in quota ed anche il più comodo, è necessario
partire di buon mattino, per due diverse ragioni: la prima è che la stradina
forestale viene interdetta al traffico dalle 10 del mattino e per parte del
pomeriggio, la seconda è che il parcheggio più vicino all’inizio dei sentieri
nonché alla famosa cascata Hölle (inferno) si riempie molto velocemente.
Particolare della val di Fleres |
Nonostante non siano ancora le 9 del mattino, infatti,
il parcheggio descritto sopra è già praticamente pieno. Decidiamo quindi di
lasciare l’auto al parcheggio situato qualche tornante più a valle, dopotutto
si tratta di fare qualche centinaio di metri in più a piedi, anche se in buona
salita.
Segnaletica nei pressi del parcheggio |
In partenza non ci possiamo sbagliare, qualsiasi gita
abbiamo intenzione di fare le frecce indicano tutte la stessa direzione, quella
a destra, con il sentiero segnato dal segnavia numero 6. Se vi chiedete dove
porta il largo sentiero sterrato alla vostra sinistra, la risposta è la malga Ochsenalm,
o come viene indicata ora Furtalm, raggiungibile però in meno di un’ora anche
dal sentiero numero 6, molto più bello e panoramico.
Bivio in direzione del rifugio Tribulaun |
La prima parte del sentiero è al fresco nel bosco,
tuttavia incomincia ben presto a salire. In pochi minuti giungiamo al primo bivio,
quello che conduce a destra in direzione del rifugio Tribulaun e marcato con il
segnavia numero 8.
Attraverso bei prati... |
Fondovalle con l'intera vallata vista dal sentiero |
Noi procediamo invece a sinistra seguendo il numero 6, che lascia il
bosco per un tratto più aperto, passando attraverso bei prati.
In meno di un’ora siamo in prossimità della malga
Furtalm (Ochsenalm secondo la nostra cartina Tabacco un po’ datata). Alla
nostra sinistra un sentiero di sassolini bianchi ci conduce direttamente alla
malga, mentre proseguendo il sentiero sui prati alla destra passiamo direttamente
oltre in direzione della nostra meta odierna, il rifugio Cremona.
Deviazione a sinistra in direzione della malga Furtalm |
Furtalm, 1690 s.l.m. |
Una volta oltrepassata la malga Furt, il sentiero
segue per alcuni tratti il bosco, per altri passaggi attraverso rocce e in
alcuni casi guadando i torrenti provenienti da ciò che resta dei ghiacciai
(attenzione in caso di pioggia o quando abbia piovuto molto in precedenza,
quelli che sembrano innocui ruscelli tendono ad ingrandirsi rapidamente
rendendo in alcuni casi difficoltoso il guado!).
Ancora panorami mozzafiato dal sentiero |
La strada da fare è ancora lunga! |
Abbiamo superato già una buona percentuale del
dislivello di oggi, circa 1000 metri complessivi, ma nonostante ciò la parte
più impegnativa incomincia qui. Intorno ai 2000 metri di altitudine, infatti,
ci ritroviamo in mezzo ai prati in pendenza discreta, dopodiché dobbiamo
affrontare i zig zag continui che il sentiero ci propone.
Sui prati la fatica comincia a farsi sentire |
Questo tratto non è lunghissimo ma risulta comunque
impegnativo data proprio la sua pendenza.
La meta si avvicina |
Il rifugio, inoltre non è assolutamente ancora
visibile dalla nostra posizione (…e da qualsiasi altra a dire il vero. Risulterà
visibile solo una volta arrivati a destinazione, ben nascosto tra le rocce!).
L’unico riferimento che abbiamo sono i cavi della teleferica per il
rifornimento del rifugio, che tuttavia vediamo andare molto più in alto
rispetto alla nostra posizione.
Arrivo al lago della Stua, il rifugio ancora non si vede! |
Dopo oltre 3 ore di cammino e alcune pause, siamo
arrivati finalmente all’ultimo tratto della nostra camminata: ai margini del
sentiero ora aperto ma in mezzo alle rocce, intravediamo ciò che rimane del
lago della Stua, segnato piuttosto grande sulle cartine ma ridotto a poco più
che una pozza paludosa nella realtà.
Lago della Stua |
La zona paludosa del lago, molto verdeggiante |
Particolare delle acque provenienti dal lago |
Ancora due passi in più e finalmente riusciamo a
vedere anche il rifugio Cremona, che sembra giocare a nascondino tra le rocce.
Costruito verso la fine dell’ottocento, è stato rimodernato all’inizio degli
anni ’80, con un caratteristico utilizzo di tavolette di legno che ne
restituiscono un aspetto molto particolare.
Al rifugio Cremona, finalmente! |
La vista da quassù è neanche a dirlo molto bella, con
il Monte della Neve con il ghiacciaio (o ciò che resta…) Stubenferner, la Cima
delle Pecore e la Parete Bianca, tutti oltre i 3000 metri.
Panorama verso il fondovalle dai pressi del rifugio |
Ovviamente ci sediamo per rifocillarci dopo la fatica,
anche se oggi a quanto pare il numero degli escursionisti è più alto di quello
al quale i gestori del rifugio sono abituati (forse perché è la giornata di
Ferragosto). Nessun problema comunque, una zuppa di Goulash e una fetta di
Strudel non ce la leva nessuno!
Passaggi con l'acqua |
Siamo pronti per riprendere il sentiero fatto
all’andata, ma questa volta in discesa. La fatica della salita è solo un
ricordo, il sentiero tra le rocce risulta comunque a tratti impegnativo anche
in discesa.
Uno sguardo alle nostre spalle, in direzione del rifugio |
Arriviamo alla malga Furt in circa un’ora di cammino,
da qui prendiamo il comodo sentiero sterrato (quello si trovava a sinistra in
partenza, ricordate?), che in meno di un’ora ci riporta al punto di partenza.
Sentiero dalla malga Furtalm |
La gita di oggi finisce qui… Anzi no! Non si può
lasciare questo incantevole posto senza esserci lasciati incantare dalla famosa
cascata Hölle, l’inferno di Fleres. Dopo sette anni dall’ultima visita
ripercorriamo il breve sentiero sterrato sulla destra del parcheggio, che
lascia subito il posto alla bella scalinata in legno che ci porta in ripida
discesa al punto di osservazione della cascata.
Panorama di ritorno al parcheggio |
Durante il breve percorso il fragore dell’acqua che
cade per quasi 50 metri in verticale si fa già sentire, e una volta di più alla
nostra vista “l’inferno” non ci delude, con il suo panorama mozzafiato.
Wasserfall Hölle, "l'inferno" di Fleres |
Stavolta è proprio tutto, siamo pronti per ripartire.
Riprendiamo la strada ora asfaltata che in breve tempo ci porta al secondo
parcheggio, dove avevamo lasciato la nostra auto.
In conclusione una gita dove è necessario un minimo di
condizione fisica. Per la sua durata e per il dislivello secondo la mia
opinione non è molto indicata ai bambini, anche se qualcuno impavido è arrivato
tranquillamente al rifugio. Per le famiglie con bambini meglio optare per una
comoda e facile gita fino alla malga Furtalm.
ATTENZIONE: AGGIORNAMENTO APRILE 2022
ATTENZIONE: AGGIORNAMENTO APRILE 2022
Su richiesta dei nuovi gestori del rifugio lascio di seguito anche numero di telefono e mail per un eventuale contatto diretto: Anna Kumpf - Tel.+39 338 242 8278 - rifugiocremona@gmail.com
In breve:
Partenza: Fleres, Stein (Sasso), parcheggio intermedio 1400
ca. s.l.m.
Arrivo: Rifugio Cremona alla Stua 2423 s.l.m.
Posti ristoro: Furtalm, Rifugio Cremona alla Stua
(Magdeburger Hütte)
Dislivello complessivo in salita: 1000 metri circa
Dislivello complessivo in discesa: 1000 metri circa
Tempo impiegato: 3 ore e 15 minuti in salita, 2 ore in
discesa
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