Oggi il meteo non è dalla nostra parte, già al mattino nubi scure e minacciose avvolgono il cielo della val d’Ega. La voglia di partire per una gita è ugualmente forte, quindi decidiamo per una facile escursione che ci permetta, in caso di peggioramento del tempo, di trovare riparo in tempi brevi.
Passo di Lavazé, 1830 s.l.m. |
La destinazione è il Passo di Lavazè, un valico che collega la val di Fiemme, in Trentino, con la val d’Ega, dove ci troviamo.
Particolare del lago di Lavazé |
Appena prima di arrivare a destinazione notiamo subito
un enorme parcheggio gratuito, alla nostra destra arrivando dalla val d’Ega,
che di prima mattina risulta completamente vuoto.
Lago di Lavazé con il Latemar sullo sfondo |
Procediamo in direzione del passo, dove troviamo ancora
diversi parcheggi liberi e lasciamo la macchina. Il parcheggio del passo è
comunque destinato a riempirsi rapidamente durante il mattino, anche in
condizioni di meteo incerto.
Lago di Lavazé e Pala di Santa |
A dire il vero al passo di Lavazè il cielo, pur
avvolto dalle nubi, non è così minaccioso al momento, quindi possiamo
intraprendere una prima camminata, non prima di aver scattato qualche foto al
piccolo ma carinissimo lago del passo e in direzione della Pala di Santa, del Corno
Bianco e del Corno Nero.
Corno Bianco e Corno Nero |
Prendiamo il sentiero n° 9, che risulta facile e comodo per tutto il suo percorso, che passa quasi tutto all’interno del bosco fino ad accompagnarci in circa tre quarti d’ora alla Liegalm, malga Costa in italiano, a quota 1750 metri; abbiamo quindi perso circa 80 metri di dislivello dai 1830 del Passo di Lavazè.
Arrivo alla malga Costa, 1750 s.l.m. |
E’ ancora mattina, il cielo al momento sembra tenere,
quindi dopo la visita alla malga Costa decidiamo di tornare al Passo di Lavazè
e da lì ripartire verso un’altra malga della zona, la malga Ora.
Evidenti segni del passaggio della tempesta Vaia |
Al ritorno il sentiero in alcuni tratti risulta in
leggera salita, ma sempre molto agevole, facendoci raggiungere il passo
impiegando circa lo stesso tempo dell’andata. Durante i passaggi aperti nel
bosco possiamo facilmente notare quanto anche qui si sia fatta sentire la tempesta
Vaia dell’ottobre 2018, con intere parti di foresta rase completamente al suolo.
Inizio del sentiero n° 2 |
Eccoci pronti a ripartire dal passo, questa volta in direzione
opposta sul sentiero n° 2, anche in questo caso molto comodo pur se in leggera
salita, che in altri tre quarti d’ora ci permette di raggiungere la malga Ora,
Auerleger Alm in lingua tedesca, a 1872 metri di altitudine.
Comodo sentiero nel bosco |
La malga Ora sarà anche il nostro posto di ristoro per
un breve spuntino, in compagnia di un numero notevole di turisti e ospiti. La malga,
infatti, oltre ad essere comodamente raggiungibile a piedi attraverso il bel
sentiero descritto in precedenza, è raggiungibile anche direttamente in automobile.
Arrivo alla malga Ora |
Una volta consumato lo spuntino ci riavviamo al punto
di partenza, il Passo di Lavazè, anche perché il cielo nel frattempo si è fatto
ancora più grigio e minaccioso.
Malga Ora, Auerleger Alm, 1872 s.l.m. |
La nostra gita finisce qui, in realtà in condizioni meteo migliori sono tantissime le possibilità che offre questa zona, per esempio l’escursione in vetta al Corno Bianco dal Passo degli Oclini, raggiungibile sia a piedi che in auto, oppure in direzione dell’Alpe di Pampeago e delle malghe Zischgalm, Ganischgeralm e Mayrl.
Corrno Bianco (Weisshorn) 2313 s.l.m. |
Dalla stessa malga Ora è possibile proseguire il
sentiero n° 2 fino a raggiungere comodamente la malga Neuhütt, Capanna nuova in
italiano.
La piantina della gita proposta |
Come vedete le proposte sono molteplici, e non
richiedono eccessivi sforzi essendo adatte nella maggior parte dei casi anche
ai bambini.
In breve:
Partenza: Passo di Lavazè 1830 s.l.m.
Punti di ristoro: Liegalm, (Malga Costa) 1750 s.l.m., Auerleger
Alm (Malga Ora) 1872 s.l.m.
Dislivello in salita e discesa: 150 metri circa
Tempo necessario: 3 ore per il giro completo
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