La gita proposta oggi parte dalla val di Fassa, più precisamente dal paese di Vigo. Raggiungiamo la stazione a valle della funivia Ciampedie a piedi, dopo aver lasciato l’auto in un grande parcheggio gratuito segnato con il numero 3, a circa 5-10 minuti di cammino dalla funivia. Il parcheggio nei pressi della funivia ha infatti una capienza molto limitata rispetto al grande afflusso di turisti che si presenta giornalmente, soprattutto in alta stagione.
Ciampediè e l'omonimo rifugio |
Arriviamo dopo pochi minuti di funivia all’omonimo
pianoro che si trova in posizione magnifica a circa 2000 metri di altitudine,
con una vista bellissima in direzione del Catinaccio e, sul versante opposto,
in direzione del gruppo Sella.
Panorama in direzione del gruppo Sella |
In partenza troviamo già alcuni punti di ristoro, come
la Baita Checco, che ha trovato un modo davvero originale per farsi ricordare!
Ci incamminiamo in direzione del sentiero 540,
chiamato “sentiero delle leggende” o Sagenweg in lingua tedesca. Un paio di
minuti ed eccoci arrivati al rifugio Negritella, anch’esso con possibilità di
ristoro.
Inizio del sentiero 540 |
Rifugio Negritella, 2000 s.l.m. |
Rifugio Catinaccio ormai abbandonato |
Dopo circa mezz’ora di facile cammino attraverso un
agevole sentiero a tratti ombreggiato arriviamo nei pressi di un rifugio evidentemente
abbandonato da tempo a giudicare dallo stato in cui si trova, il rifugio
Catinaccio.
In vista dei rifugi a metà percorso |
Proseguendo oltre il rifugio abbandonato arriviamo ad
un secondo pianoro, dove sono presenti altre strutture ricettive e dove è
possibile fermarsi per una sosta.
Baita Enrosadira |
Una di queste è la carinissima baita Enrosadira,
davvero caratteristica e rimodernata di recente a giudicare dallo splendido
stato in cui si trova.
Rifugio Stella Alpina (Spiz Piaz), 1960 s.l.m. |
Adagiati sullo stesso pianoro troviamo altri due rifugi, Gardeccia e Stella Alpina, dominati anch’essi dalle pareti rocciose della Cima Catinaccio (Rosengartenspitze). Ci troviamo a circa 1950 metri di altitudine, siamo scesi leggermente attraverso i vari saliscendi del sentiero rispetto al punto iniziale. Fin qui una gita molto facile, adatta anche ai bambini più piccoli che son in grado di camminare. E’ possibile anche con i passeggini? La risposta è sì, perché lungo il percorso ne abbiamo trovati diversi, ma il nostro consiglio è sempre quello di procurarsi un apposito zaino per il trasporto di bambini, anche perché il sentiero in alcuni tratti non è proprio agevole trainando un passeggino…
Il sentiero in direzione del rifugio Preuss, in alto davanti a noi |
Qui si chiude la parte agevole del percorso, che
prosegue invece in più decisa salita attraverso una parte più rocciosa in direzione
dei prossimi rifugi, il rifugio Vajolet, che prende il nome dalle omonime torri
che lo sovrastano, e il rifugio Preuss, che possiamo già vedere se volgiamo lo
sguardo molto in alto davanti a noi, adagiato su una roccia e apparentemente
quasi sospeso nel vuoto.
Ad accompagnarci in questo tratto, alla nostra
sinistra ci sono sempre le imponenti pareti del Catinaccio.
In vista dei rifugi Vajolet e Preuss |
Rifugio Vajolet, 2248 sl.m. |
Rifugio Preuss, 2243 s.l.m. |
Dopo circa un’ora e mezza di cammino dalla partenza
siamo arrivati alla nostra destinazione odierna, ma il sentiero per chi ha
ancora voglia di camminare prosegue in direzione del rifugio Passo Principe,
per il quale è necessaria almeno un’altra ora di cammino.
I rifugi sovrastati dalle Cime Scaliert e Larsèch |
Noi invece ci fermiamo qui, attraverso due punti
panoramici dove sono issate rispettivamente un’asta con delle bandiere e una
croce, possiamo godere di un panorama fantastico in direzione del fondovalle
(attenzione ai bambini perché sono punti abbastanza esposti).
La croce, il rifugio Vajolet e le omonime Torri |
Panorama dalla croce in direzione del fondovalle |
Ci troviamo a circa 2250 metri di altitudine, nell’ultima
parte del sentiero abbiamo quindi acquistato in breve tempo 300 metri di
dislivello.
Rifugi Preuss e Vajolet dominati dal Catinaccio |
Ci accomodiamo sulle panche di legno all’esterno del rifugio Vajolet per ritemprarci con la consueta merenda, quindi come tanti altri escursionisti ci sediamo sui bei prati nelle immediate vicinanze del rifugio a goderci il panorama.
Rifugi Gardeccia e Stella Alpina sulla via del rientro |
La gita descritta è adatta davvero a tutti fino al
secondo pianoro con i rifugi Stella Alpina e Gardeccia, proseguendo oltre il
sentiero risulta più impegnativo, e pur senza essere di grande difficoltà
richiede un minimo di condizione fisica.
In breve:
Partenza: Ciampedie, stazione a monte funivia 2000 s.l.m.
Arrivo: Rifugio Preuss 2248 s.l.m.
Punto di ristoro: Rifugio Preuss 2248 s.l.m., Rifugio
Vajolet 2243 s.l.m.
Dislivello in salita e discesa: 300 metri circa
Tempo necessario: 1,5 ore andata e ritorno
Grazie SuperSergio!
RispondiEliminaOgni anno aspetto con curiosità di scoprire dove andate in vacanza e come Lei personalmente sappia trarre suggestioni fantastiche persino dai luoghi più frequentati e conosciuti.
Al prossimo anno.
Adriano
Grazie Adriano, i complimenti sono sempre ben accetti!
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