Oggi siamo in Val di Fassa, più precisamente a pochi
chilometri da Canazei, e stiamo percorrendo la strada dei passi che dalla Val
Gardena ci porterà al valico del Passo
Sella fino a raggiungere, attraverso i numerosi tornanti resi famosi dalle
leggendarie tappe del giro d’Italia, il Passo Pordoi.
Passo Pordoi |
Abbiamo raggiunto quota 2239, fa piuttosto freddo, anche
perché oggi la giornata si presenta con molte nubi, anche se al momento non
sono minacciose. Non ci resta che decidere se prendere la funivia che ci porta
direttamente a quota 2950, oppure incamminarci sul sentiero che parte proprio
dal passo e permette di raggiungere la forcella di Pordoi e l’omonimo rifugio
in un paio d’ore circa.
Funivia Sass Pordoi |
Nonostante le nubi che ci coprono completamente la vista
del Sas Pordoi, decidiamo di prendere la funivia in compagnia di moltissimi
altri escursionisti, dato che la nostra meta di giornata sarebbe raggiungere la
vetta del Piz Boè, cosa non certo impossibile in condizioni normali.
Croce panoramica Sas Pordoi costruita nel 1962 |
La funivia fa un viaggio ogni 10 minuti circa, ed a
velocità abbastanza sostenuta porta in pochissimi minuti in vetta al Sas Pordoi
fino a circa 60 turisti alla volta!
Arrivati in vetta, il panorama è impressionante: sembra
davvero di toccare il cielo con un dito. Tutto intorno le vette del gruppo Sella,
che sia pure in parte avvolte dalle nubi rendono davvero spettacolare la vista.
In direzione di Canazei, il fondovalle si trova ad oltre
1000 metri di dislivello più in basso, possiamo avvicinarci quanto vogliamo
allo strapiombo, davvero impressionante e sconsigliato a chi soffre di
vertigini!
Una spettacolare apertura nella roccia ci apre il panorama sui tornanti del passo |
In alto a sinistra è già visibile il Piz Boè con il rifugio Capanna Piz da Fassa |
Dopo le immancabili foto ricordo, risaliamo leggermente
raggiungendo nuovamente la stazione a monte, prima di prendere il sentiero in
buona discesa che ci porterà senza fatica alcuna e in pochi minuti nei pressi
del Rifugio Forcella di Pordoi.
Rifugio Forcella di Pordoi |
Si cammina in fila indiana, i turisti qui sono davvero
tanti anche in condizioni meteorologiche non ottimali. Il motivo è molto semplice:
chiunque, anche chi non gode di buona condizione fisica, può grazie alla
funivia raggiungere quote altrimenti impossibili, e gustarsi l’immenso
spettacolo che si gode dalla vetta.
Cartelli segnaletici nei pressi del rifugio |
Forcella di Pordoi vista dai pressi del rifugio |
Volgendo lo sguardo in alto alla nostra sinistra, tra le
nubi in continuo spostamento (non dimentichiamoci che siamo a 3000 metri) fa
capolino il rifugio Capanna Piz da Fassa, posizionato proprio in vetta al Piz
Boè.
Panorama in direzione del gruppo Sella durante il cammino |
Questa era la meta prefissata: dagli oltre 3150 metri
della vetta il panorama a 360° è davvero stupendo. In vetta, però, già dalla
nostra posizione possiamo intuire che oggi il panorama non sarà visibile, in
quanto le nubi avvolgono quasi completamente il Piz Boè.
Alle nostre spalle ancora ben visibile il rifugio Forcella di Pordoi |
Facendo due conti, arrivare in vetta immersi nelle nubi,
senza vedere praticamente nulla, correndo il rischio di prendere inutilmente
freddo, acqua o addirittura neve (la temperatura è vicina allo 0) per poi dover
ridiscendere in direzione del rifugio Boè (questo era il nostro itinerario previsto)
con il tratto di funi metalliche (non troppo impegnativo in condizioni
normali), tra freddo e acqua oggi non è consigliabile.
Brevi e facili tratti attrezzati con funi metalliche |
Al bivio tra i sentieri 627 e 638 ci manteniamo quindi su
quello di sinistra, che senza variazioni apprezzabili di dislivello ci guiderà
direttamente al rifugio Boè, con alcuni passaggi un po’ esposti attrezzati
tuttavia anch’essi con funi metalliche. Nulla di difficile o pericoloso
comunque.
In alto a destra fa capolino la stazione a monte della funivia |
Durante il cammino, alle nostre spalle possiamo
distinguere facilmente in lontananza ancora il rifugio Forcella di Pordoi, e
più in alto la stazione a monte della funivia. Alla nostra sinistra il gruppo
montuoso del Sella ci accompagna sempre con le sue bellissime vette.
Rifugio Boè |
Dopo circa un’ora di facile cammino arriviamo nei pressi
del rifugio Boè, molto caratteristico con le sue persiane bianche e blu.
Vista panoramica dal rifugio Boè |
All’interno il servizio non è ai tavoli, si paga alla
cassa e si aspetta che dalla cucina siano pronte le portate ordinate. E’
tuttavia molto ben organizzato e abbastanza veloce.
Siamo pronti a rimetterci in marcia: per non farci mancare nulla ecco che incomincia a piovere
acqua ghiacciata. La temperatura si mantiene sempre intorno allo 0, anche se
siamo in pieno agosto! Al ritorno scenderemo direttamente al Passo Pordoi
attraverso il canalone ghiaioso che parte proprio dal rifugio Forcella di
Pordoi.
Il ripido canalone ghiaioso che ci porta direttamente al Passo Pordoi |
La discesa attraverso il canalone risulta lunga e di
tanto in tanto anche difficoltosa, con il rischio costante di perdere l’equilibrio
tra i sassi scivolosi. Voltandoci alle nostre spalle, tuttavia, si gode anche
qui di uno scenario bellissimo, che vale la pena immortalare. Davanti a noi, invece,
in lontananza possiamo ammirare il ghiacciaio della Marmolada, facilmente
distinguibile.
Marmolada |
Sass Pordoi e la forcella omonima |
In breve:
Partenza: Sas Pordoi, stazione a monte funivia 2950
s.l.m.
Arrivo: Passo Pordoi, 2239 s.l.m.
Punto di ristoro: Rifugio Boè, 2871 s.l.m.
Altri posti ristoro: Rifugio Maria, Rifugio Forcella di
Pordoi, Rifugio Capanna Piz da Fassa
Dislivello complessivo in salita: non apprezzabile
Dislivello complessivo in discesa: 650 metri circa
Tempo necessario: 1 ora andata (rifugio Boè), 2,5 ore in
discesa
Vedendo questa foto mi accorgo che non basta una vita per vedere tutto quello che il Trentino Alto Adige ci offre. ultimamente sono stata in un hotel wellness alto adige ma la prossima vacanza non la dedico al wellness bensì allo sport a due piedi per visitare questa meraviglia.
RispondiEliminaQual'è in particolare la foto che ti ha ispirato queste belle (e sagge) parole?
RispondiEliminaBuongiorno Sergio,
RispondiEliminacome sempre il suo blog e' una continua fonte di ispirazione per le vacanze estive della mia famiglia in Trentino. Questa estate l'intenzione e' quella di trascorrere qualche giorno anche in Val di Fassa, ma sono sincera, ho solo il dubbio che si tratti di una zona fin troppo turistica. Di solito, con mio marito e il nostro bambino, preferiamo zone meno battute, come Casere, che adoro!
Comunque, ancora complimenti per il bellissimo blog!
Giuseppina, Roma.
Grazie per le belle parole Giuseppina, e buone gite in Val di Fassa allora!
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