La val Cisles è una valle laterale dal nome poco conosciuto
(quando si parla di val Gardena si tende a generalizzare) ma dal grande impatto
paesaggistico, essendo circondata da vette tra le più belle e famose
dell’intero territorio: le Geisler Odle da una parte e il gruppo Stevia
dall’altra.
Selva di val Gardena a fondovalle |
I punti di accesso sono principalmente due: da Santa
Cristina, direttamente dal parcheggio della funivia Col Raiser (o dalla
stazione a monte se volete trovarvi subito in quota), oppure da Selva,
raggiungendo in ripida salita il parcheggio della frazione Daunëi (in questo
caso non a pagamento).
I parcheggi di Daunëi in realtà sono due, l’ultimo dei quali
un paio di tornanti più a monte. Visto l’esiguo numero di mezzi presenti, decidiamo
di lasciare l’auto nel primo parcheggio e raggiungiamo il secondo attraverso un
piccolo sentiero nel bosco che taglia i tornanti, il tutto in pochissimi
minuti.
Cartelli indicatori all'inizio del sentiero |
La giornata è decisamente uggiosa e non ci consente di programmare
un giro preciso (nei dintorni ci sono di malghe e rifugi sparsi un po’
ovunque), decidiamo quindi di fare una tappa alla volta, sempre con un attento
sguardo ai nuvoloni minacciosi che purtroppo avvolgono le bellissime vette di
questa valle.
All’inizio del sentiero troviamo subito una particolarità:
in bella mostra accanto a un masso troviamo una grande scultura in legno che
raffigura un’enorme motosega!
Durante questa prima parte del cammino, attraverso gli
alberi fanno spesso capolino i bei prati tutti perfettamente tagliati e le catene montuose del gruppo
Stevia.
In men che non si dica (circa una quarantina di minuti)
raggiungiamo attraverso prati la prima delle malghe presenti, ovvero la Juac
Hütte, a quota 1905 metri di altitudine, circa 250 metri più in alto rispetto
al parcheggio. La malga, pur molto bella e di costruzione recente, non
rispecchia tuttavia la classica baita di montagna dell’immaginario comune, come
si può vedere dalle foto.
Baita Juac, 1905 s.l.m. |
All’altezza della malga Juac abbiamo la possibilità di
scegliere se vogliamo dirigerci in decisa salita verso il rifugio Stevia,
adagiato direttamente sulla vetta dell’omonimo monte, oppure proseguire il
nostro giro delle malghe e dei rifugi con la prossima tappa: il rifugio Firenze
(Regensburger Hütte).
Ancora una bella immagine della baita Juac |
Una volta abbandonata la malga Juac, il sentiero prosegue
con la larga strada sterrata, all’inizio della quale troviamo anche un grazioso
laghetto. Il sentiero è molto facile e adatto a chiunque, con salite non
eccessive alternate a brevi tratti di discesa.
A farci compagnia adesso alla nostra sinistra troviamo anche
le Odle, meno maestose rispetto alla vista che si ha dalla valle opposta,
quella di Funes, ma pur sempre bellissime!
In circa un’ora e mezza di cammino a passo tranquillo
arriviamo al rifugio Firenze, posizionato proprio ai piedi delle Odle e del
gruppo Stevia.
Rifugio Firenze (Regensburger Hütte), 2040 s.l.m. |
A tenere legati i due maestosi gruppi montuosi è la cresta di
Longiarù, che forma così un unico, bellissimo arco dolomitico che sembra
davvero abbracciare il rifugio.
I bellissimi gruppi montuosi avvolti purtroppo dalle nubi |
Il rifugio Firenze è costituito da un insieme di edifici
costruiti in epoche recenti diverse, mentre il rifugio originale si trova
proprio a fianco alla nuova costruzione ed è facilmente riconoscibile.
Rifugio Firenze |
E’ ormai ora di pranzo, e allora perché non approfittarne e
gustarci qualcosa all’interno del rifugio? (la temperatura esterna piuttosto rigida
ci consiglia sicuramente questa opzione).
Rifugio Firenze dal sentiero n°4 |
Particolare delle Geisler Odle immortalato dai pressi del rifugio Firenze |
Una volta conclusa la pausa pranzo ci dirigiamo in leggera
salita lungo il sentiero marcato n°4, che ci accompagna il poco tempo alla
stazione a monte della funivia Col Raiser, dove è presente anche un grande
albergo dal nome omonimo.
Almhotel Col Raiser, 2106 s.l.m. |
Proprio di fronte all’albergo, troviamo anche una malga
molto carina di nuova costruzione, la Odles Hütte, siamo intorno ai 2100 metri
di altitudine.
Malga Odles |
Proprio a fianco all’albergo Col Raiser passa il piccolo
sentiero in decisa discesa che ci conduce al prossimo punto di ristoro in una
ventina di minuti di cammino: la malga Gamsblut, a quota 1950.
Cartello informativo con tempi di percorrenza nei pressi di Col Raiser |
Si scende in direzione della malga Gamsblut |
Si tratta dell’ennesima baita attrezzata, anch’essa molto carina; non c’è che dire, per gli escursionisti della zona per il punto d'appoggio c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Baita Gamsblut |
Continuiamo a perdere quota proseguendo sul sentiero che
lentamente ci riporterà al punto di partenza, e circa un centinaio di metri più
a valle e un’altra ventina di minuti di cammino troviamo la malga Sangon che,
neanche a dirlo, ha poco da invidiare alle altre.
Baita Sangon dal sentiero che risale in direzione della baita Juac |
Dopo tutta una giornata di tempo grigio ma asciutto, inizia
anche a piovere. Ci troviamo però già nell’ultima breve salita che dalla malga
Sangon ci riporta nei pressi della prima incontrata all’andata, la Juac. Da qui
raggiungiamo infine senza alcuna fatica e in breve tempo il parcheggio di
Daunëi.
In conclusione possiamo solo dire che i posti sono belli,
anzi bellissimi, e in condizioni di meteo diverse da quelle che abbiamo trovato
noi i panorami sono davvero stupendi. I punti di ristoro sono infiniti, insomma
avrete tutte le possibilità che la vostra fantasia e la vostra condizione
fisica vi permetterà. Buone gite in Val Cisles!
In breve:
Partenza: Selva Val Gardena, parcheggio Daunëi 1677 s.l.m.
Arrivo: Selva Val Gardena, parcheggio Daunëi 1677 s.l.m.
(giro ad anello)
Posti ristoro: Juac Hütte, rifugio Firenze, Odles Hütte,
albergo Col Raiser, malghe Gamsblut e Sangon
Dislivello salita e discesa: 500 metri circa
Tempo impiegato: 3 / 3,5 ore + pausa pranzo
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