Panorama in direzione del Sass Putìa e delle Odle di Eores |
L’area escursionistica della Plose è facilmente
raggiungibile in modi diversi e si trova nelle immediate vicinanze di
Bressanone. Dalla frazione di St. Andrea, poco sopra i 1000 metri di quota,
parte la cabinovia che in pochi minuti vi porta ai 2050 metri della stazione a
monte di Valcroce. Oppure potete proseguire in auto fino ai 1900 metri del
Skihütte, dove è presente un grande parcheggio gratuito e, poco più avanti, la
stazione a valle della funivia Pfannspitz (Monte Fana). Prendendo questa moderna
funivia vi ritroverete a quota 2468 metri di altitudine senza la minima fatica,
pronti per iniziare un bellissimo giro panoramico.
Skihütte, il parcheggio |
Naturalmente esistono sentieri che partono anche da
Plancios, dal passo Rodella e dal passo delle Erbe, quindi esistono infinite
possibilità di ogni difficoltà e tempi di percorrenza per raggiungere questa bella
zona escursionistica.
Siamo sulla funivia Pfannspitz |
La nostra descrizione parte dalla stazione a monte della
nuova e molto curata funivia Pfannspitz, grazie alla quale ci troviamo a pochi
minuti di cammino dalla vetta e dalla croce del monte Fana, a quota 2545 di
altitudine.
Stazione a monte della cabinovia, si parte da qui |
Dalla vetta del monte Fana, se le condizioni meteo sono
sufficientemente buone, è già possibile scorgere il rifugio Plose e il monte
telegrafo, dove si trova il quadro panoramico.
Rifugio Plose e, poco oltre, monte Telegrafo |
Una volta scattate le foto di rito (la vista dal monte Fana
è già fantastica), abbiamo due alternative: seguire il sentiero in salita che
porta in direzione del monte Gabler, altro punto panoramico, oppure scendere
leggermente per poi risalire in direzione del monte Telegrafo, appena al di
sopra del rifugio Plose, che vediamo proprio di fronte a noi.
La croce del monte Fana, 2545 s.l.m. |
Raggiungiamo il rifugio Plose in circa mezz’ora di cammino,
e passando oltre in direzione del monte Telegrafo troviamo una zona militare
abbandonata alla nostra sinistra, e davanti a noi un infinito piano erboso.
Rifugio Plose, 2446 s.l.m. |
Di fronte possiamo facilmente scorgere il fondovalle con Rio
di Pusteria e, più in alto, la zona del Gitschberg, sopra a Maranza.
Rio di Pusteria e Gitschberg |
La zona militare è in stato di abbandono, utilizzata solo
per un ventennio durante gli anni ’50-’70 come zona radar dall’aeronautica
militare ed attualmente pare in attesa di riconversione a strutture per
utilizzo turistico.
Il grande piano erboso del monte Telegrafo |
Camminiamo fino al termine della distesa erbosa, dove
finalmente troviamo il quadro panoramico a 360° con tanto di puntamento manuale
e preciso del teleobiettivo su un centinaio di vette, spaziando dalle cime
delle valli più laterali, come la val di Fleres, alla val di Vizze, alle cime
dolomitiche. Insomma, una attrazione imperdibile per gli appassionati della
montagna.
Quadro panoramico puntamento Sass Putìa, a destra la zona militare |
Rifugio Plose dal monte Telegrafo |
Anche qui siamo aiutati da un grande cartello panoramico che
ci indica i nomi degli “aghi” uno ad uno.
Cartello informativo al rifugio Plose |
Dal rifugio Plose prendiamo il sentiero segnato n° 6 appena
sotto di noi e lo seguiamo in facile discesa per prati, fino ad arrivare al rifugio
Rossalm, a quota 2180 di altitudine.
Odle di Eores e subito dietro Geisler Odle viste dal sentiero |
L’idea è quella di proseguire verso est in direzione del
rifugio Schatzer, proprio ai piedi delle magnifiche Odle di Eores, ma vista l’ora
decidiamo di fermarci al rifugio Rossalm per uno spuntino prima di proseguire.
Arrivo al rifugio Rossalm |
Il rifugio Rossalm, molto grande e ben organizzato, offre
anche un grande parco giochi per i bambini, quindi molto consigliato alle
famiglie. Non ha però le caratteristiche della classica baita di montagna,
somiglia molto più ad un albergo. Infatti offre anche delle bellissime camere.
Rossalm, 2180 s.l.m. |
E’ però molto affollato, almeno in alta stagione, c’è molta
confusione anche se il servizio è comunque veloce ed il cibo niente male.
Ancora splendidi panorami delle Odle che non ci abbandonano |
Dal rifugio Rossalm prendiamo come nelle intenzioni il
sentiero segnato 17A, che ci porta sul versante ad est in direzione delle Odle
di Eores.
Sentiero 17A in direzione del versante est |
Il sentiero molto agevole passa dapprima attraverso prati, successivamente
attraversa un piccolo ruscello fino a raggiungere il sentiero dell’alta via
delle dolomiti.
Sentiero n°4 alta via, si vede la zona del Skihütte e il parcheggio |
A questo punto il sentiero diventa segnato 4 e scende in
maniera più decisa per un bel tratto attraverso il bosco. In alcuni passaggi
alla nostra destra in basso è già possibile riconoscere il Skihütte con il
grande parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
Sass Putìa e Odle di Eores all'uscita dal bosco |
Continuiamo a seguire il sentiero n° 4 in direzione del
passo Rodella fino ad incrociare a circa 2000 metri di altitudine alla nostra destra
il sentiero che conduce al parcheggio, ed ancora prima al rifugio Schatzer.
Primo piano sul magnifico Sass Putìa |
Odle di Eores |
In pochi minuti raggiungiamo il rifugio, facilmente riconoscibile
anche se privo di qualsiasi cartello che lo segnali, almeno sul sentiero. La
splendida posizione proprio davanti alle Odle di Eores invoglia a prendersi una
pausa.
Rifugio Schatzer, 1984 s.l.m. |
Una volta immortalato il bellissimo panorama ripartiamo
seguendo lo stesso sentiero, che in circa 45 minuti senza ulteriori highlights
ci riporta al punto di partenza, il parcheggio Skihütte.
Ultimo panorama su Sass Putìa e Odle di Eores |
In breve:
Partenza:
parcheggio Skihütte, Plancios 1900. s.l.m.
Arrivo: Giro
ad anello monte Fana, monte Telegrafo, Rossalm, rifugio Schatzer, Skihütte
Posti
ristoro: Rifugio Plose, Pfannspitzhütte, Rossalm, rifugio Schatzer
Dislivello in salita non
rilevante
Dislivello in discesa: 650 metri circa
Tempo
impiegato: 4 ore escluse le soste
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