giovedì 17 agosto 2017

GIRO DEI 7 LAGHI - 7 SEEN RUNDE

Lago di Massaro (Moarer Egetsee)
Lo scopo di montagnapertutti è sempre stato quello di creare spunti per gite in montagna adatte, come dice il nome stesso, un po’ a tutti. Partendo da questo importante particolare, oggi vediamo come rendere possibile se non proprio a tutti almeno a chi ha a disposizione una discreta condizione fisica, una delle più belle e panoramiche escursioni dell’intera regione.


Museo delle miniere, Masseria (Val Ridanna)
Il piuttosto famoso, almeno da queste parti, giro dei 7 laghi, altro non è che un percorso ad anello con partenza in alta val Ridanna, e precisamente a Masseria, dove si trova il celebre museo delle miniere. Esiste un bellissimo sito ufficiale dove potete trovare tutte le informazioni per un’eventuale visita, cliccate su questo link.

Museo delle miniere, Masseria (Val Ridanna)
Esiste la possibilità di rendere questo bellissimo percorso, che passa attraverso continui laghi e percorsi d’acqua con panorami assolutamente incantevoli, un po’ più leggero sia in termini di tempi di percorrenza che di dislivello e chilometri effettivi:

La prima cosa da fare è prenotare il biglietto!
...a partire dal giovedì e fino alla domenica, ogni settimana nella stagione estiva il museo delle miniere prevede il trasporto degli escursionisti che desiderano eventualmente prenotarsi telefonicamente, via mail o di persona alla cassa del museo di Masseria, attraverso la valle di Lazzago e fino alla malga Moarerberg (quota 2114) con l’ausilio di un paio di pulmini da 9 posti e un intero pullman da 40 posti. A disposizione inoltre un fuoristrada per qualche ulteriore posto in più.

Malga Moarerberg, sullo sfondo riconoscibili i mezzi di trasporto
I mezzi sono quelli che nelle stesse giornate portano anche i visitatori che prenotano l’accesso con visita all’interno delle miniere sempre alla cassa del museo, per cui quando si decide è necessario prenotare subito per la giornata preferita. Il costo per il solo trasporto è di 10 euro e l’unica partenza di giornata è alle 08.00 del mattino, per cui è necessario svegliarsi di buon’ora!

Arrivo dei mezzi alla malga di prima mattina
In questo modo abbiamo eliminato circa 6,5 km del percorso del giro completo e circa 700 metri di dislivello, facendo scendere di parecchio la nostra fatica: in pratica riducendo il dislivello in salita complessivo a non più di 750 metri ed i chilometri totali di percorrenza a circa 14. A scanso di equivoci, anche se la montagna è bella ovunque, a livello paesaggistico la valle di Lazzago è la parte meno interessante del giro, non ci perdiamo nulla di importante, insomma…

Moarerberg Alm, 2114 s.l.m.
A causa del ritardo di alcuni escursionisti i mezzi partono leggermente in ritardo, ma poco dopo le 08.30 raggiungiamo la malga Moarerberg, il punto da cui partiremo per la nostra escursione. Naturalmente qui sono molto attrezzati e preparati fin dalle prime ore del mattino, proprio perché nella seconda parte della settimana i turisti giungono qui molto presto grazie ai mezzi di trasporto.

Indicazioni dei sentieri nei pressi della malga
Il tempo per un caffè e si parte! Inutile nascondercelo, lo sapevamo già dopo aver consultato la cartina, il primo pezzo in decisa salita sarà anche il più impegnativo della giornata, e ci porterà in prossimità dei primi laghi e successivamente al punto più alto della nostra gita, attraversando il Passo dell’Erpice appena oltre 2700 metri di quota.

Si incomincia subito a salire...
Arrivati al primo laghetto, il più piccolo tra quelli che hanno un nome (non tutti i laghi che incontreremo lo possiedono), abbiamo già messo alle spalle una buona metà della salita prevista.


Kleiner Egetsee, il primo e più piccolo dei laghi
 E’ trascorsa circa un’ora dalla partenza, è il momento di fermarci per qualche foto: oltre al lago dell’Erpice piccolo (Kleiner Egetsee o Unterer Moarer Egetsee), in alto fanno capolino le Moarer Weissen, le cime facilmente riconoscibili e che prendono il nome dal loro colore bianco.

Moarer Weissen
Continuiamo a salire, lo sparuto gruppo di escursionisti con il quale avevamo iniziato il giro dei sette laghi si dirada sempre più, tanto che ci ritroviamo ben presto in solitaria (almeno alla vista).

Moarer Egetsee
Ben presto arriviamo al secondo lago, uno dei più grandi e anche dei più belli: si tratta del lago dell’Erpice, o lago di Massaro (Moarer Egetsee), dal colore blu scuro e le acque cristalline. E’ uno spettacolo della natura e vale la pena di una piccola fermata.


Attenzione però a non sostare nel tratto detritico del sentiero alla sinistra del lago, nel momento in cui siamo passati alcuni pezzi di roccia anche piuttosto grandi si sono staccati dalla parte alta della parete rocciosa rotolando fino al livello del lago e passando quindi a grande velocità attraverso il sentiero. Se sentite rumori sospetti state con gli occhi ben aperti!

Sullo sfondo la Parete Alta (Hochgewand), 3190 s.l.m.
Ci stiamo avvicinando al punto più alto della nostra gita odierna, con il passaggio attraverso il passo dell’Erpice. Alcuni ometti di pietra ci indicano che siamo in prossimità, mentre in lontananza ma non troppo svetta la punta dalla caratteristica forma piramidale della Parete Alta (Hochgewand), con i suoi 3190 metri di altezza.

Il sentiero si divide a questo punto
Incontriamo un grosso sasso sul terreno con l’indicazione di un bivio, per i sentieri 33A alla nostra sinistra e 33 alla destra. Non è una deviazione priva di importanza, spieghiamo perché: per poter godere dei panorami proposti da tutti i laghi di questa bellissima zona, il sentiero 33A è sicuramente consigliato, passando in rassegna ogni lago presente ma non solo, come vedremo più avanti.

Ultimo tratto in salita (per ora...)
Il sentiero 33 è invece più breve e meglio segnato, ma vi farà incontrare soltanto uno dei laghi, peraltro forse il più bello di tutti, quantomeno comunque il più grande, il lago Torbo. Questo sentiero è invece consigliato quando si ha poco tempo a disposizione o le condizioni del tempo non sono buone oppure sono in deciso peggioramento, permettendo un più rapido raggiungimento del più vicino posto di riparo e ristoro, il rifugio Vedretta Piana.

Ancora un ometto e la Hochgewand con ciò che resta del ghiacciaio
Ancora un breve tratto in salita e sempre accompagnati dai soliti ometti di pietra raggiungiamo il punto più alto della nostra escursione, poco oltre i 2700 metri, prima di intraprendere la decisa discesa che ci porta sulla riva del terzo lago, molto bello anche questo, il lago dell’Erpice di dentro (Hinter Senner Egetsee). I suoi colori abbinati a quelli del cielo e delle pareti rocciose della Cima del Lago Nero e del Monte Tumulo rendono la vista incantevole!

Lago dell’Erpice di dentro (Hinter Senner Egetsee)
Continuiamo a seguire il sentiero 33A, non sempre segnato in maniera continua (ma è molto semplice orizzontarsi, magari con l’aiuto di una cartina), che ci guida nella parte più aperta dell’Alpe Alta dell’Erpice, un piano dalle dimensioni davvero molto vaste ed attorniato alla nostra sinistra dal gruppo montuoso della Parete Alta, mentre alla nostra destra una parete rocciosa ci divide dal sentiero 33 e dall’Alpe dell’Erpice.


Una volta oltrepassata questa parte di percorso estremamente pianeggiante, il sentiero ci guida in discesa verso un altro pianoro in parte roccioso ed in parte erboso, dove l’acqua la fa davvero da padrona.


In questa parte sono presenti dei corsi d’acqua e dei laghetti, senza nome ma anche loro molto carini. Il sentiero li costeggia dall’alto sempre sulla parte sinistra permettendoci di godere dello splendido panorama.

Lago senza nome
Poco più sopra, già visibile in precedenza dall’alto, adagiato su una conca rocciosa fa capolino l’ennesimo laghetto senza nome, attorniato da bellissimi eriofori, fiori bianchi che crescono sulle sue sponde, ma in realtà un po’ ovunque in questi passaggi ricchi di acqua e di roccia.

Altro bellissimo lago senza nome
Dopo aver oltrepassato anche questo lago, il sentiero 33A ora incomincia a scendere e a girare verso destra, in direzione dell’ultimo lago della giornata, forse il più famoso di tutti oltre che il più grande.

Il lago Torbo comincia a fare capolino tra le rocce
Si tratta del lago Torbo (Trüber See), il cui nome deriva probabilmente dal suo bellissimo colore verde ghiaccio. Incomincia a spuntare attraverso le rocce, ma siamo ancora molto in alto e un po’ distanti per poterlo apprezzare in pieno.

Lago Torbo (Trüber See)
Il sentiero continua a scendere e ad avvicinarsi, finalmente siamo in grado di cogliere tutta la bellezza del lago Torbo, anche se da questo sentiero non possiamo avvicinarci più di tanto e lo vediamo sempre da piuttosto in alto. Sull’altro versante scorgiamo già il sentiero 33, che passa molto vicino al lago e con il quale ci congiungeremo a breve.

Sentiero oltre il lago Torbo
Ancora qualche passaggio attraverso la roccia e anche alcuni brevi passaggi esposti assicurati con fune metallica, prima di scendere nell’ultimo piano in vista del rifugio Vedretta Piana.


Mentre dal sentiero più in alto potevamo scorgere il rifugio a circa lo stesso livello altimetrico, arrivati nel piano finale siamo scesi ben oltre, per cui per arrivare al rifugio dovremo risalire per oltre 100 metri di dislivello di breve ma ripido sentiero. Questa sarà davvero la nostra ultima fatica!

Il puntino al centro della foto è il rifugio, non manca più molto
Un pontino di legno prima e successivamente una fune metallica ci agevolano nel raggiungimento del rifugio, dove arriviamo non senza aver lasciato qualche gocciolina di sudore.



Una volta consumato il nostro piatto di canederli in brodo offertoci al rifugio, possiamo ripartire in decisa discesa per terminare il nostro giro che ci riporterà al punto di partenza di prima mattina: il museo delle miniere di Masseria.

Rifugio Vedretta Piana (Grohmannhütte) 2254 s.l.m.
Panorama dal rifugio in direzione dei ghiacciai (non visibili)
Il sentiero in discesa dal rifugio verso i Piani dell’Accla è piuttosto ripido, ma comunque molto comodo e non ci crea assolutamente problemi

Si scende in maniera decisa verso i piani di Aglsboden
Particolare del sentiero in discesa
In circa un’ora di cammino giungiamo nei pressi della malga Aglsboden, molto grande con laghetto di pesca, già ben visibile dall’alto sul sentiero. Una bella e rumorosa cascata del rio Fernerbach attraverso le rocce e successivamente un pontino sospeso piuttosto lungo che lo attraversa ci accompagnano direttamente alla malga.

Aglsboden, panorama dal sentiero in discesa
Da qui ci accomodiamo sulla larga mulattiera che porta in meno di un’ora di passeggiata in discesa al museo delle miniere. Qui finisce la nostra escursione ai 7 laghi, davvero unica nel suo genere e consigliatissima. Tutto ciò che bisogna tenere in considerazione è la necessità di camminare per un po’ di ore, diciamo almeno 5-6, con il percorso abbreviato. 

Cascata del Rio Ferner nei pressi della malga

Ponte sospeso con gli ombrelloni della malga sullo sfondo

Per chi volesse intraprendere la gita completa può iniziare la sua avventura anche in senso contrario, i dati comunque sono questi: dislivello 1440 metri, durata almeno 7-8 ore, percorrenza oltre 20 km. Buona escursione!



Aglsboden, monumento naturale
In breve:

Partenza: Moarer Almhütte (Poschaus), 2112 s.l.m.
Arrivo: Masseria (Ridanna), 1426 s.lm. 
Posti ristoro: Moarer Almhütte, Grohmannhütte (Rifugio Vedretta Piana)
Dislivello complessivo in salita: 750 metri circa
Dislivello complessivo in discesa: 1440 metri circa
Tempo impiegato: 6 ore + pausa merenda


20 commenti:

  1. CIAO SERGIO, MA SI PUO' FARE CON DEI BAMBINI QUESTO PERCORSO?
    GRAZIE MILLE

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    1. Ciao, in tutta sincerità sono parecchie ore di cammino, durante la mia esperienza non ho visto bambini. Più consigliata ai ragazzi, secondo me a partire dai 10-12 anni si può fare, ma devono comunque essere abituati a camminare!

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  2. Abbiamo avuto la fortuna di poterlo percorrere durante la fioritura degli eriofori...... di una bellezza unica!!!
    Complimenti per la dettagliata descrizione.
    Saluti

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    1. Ciao Claudio, grazie di aver condiviso la tua esperienza!

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  3. Ciao Sergio. Volevo chiederti in caso si decidesse di partire dal museo delle miniere di quanto verrebbe allungata l'escursione? Grazie

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    1. Ciao, in pratica la differenza partendo dal museo delle miniere la fa la valle di Lazzago, da percorrere completamente fino ad arrivare alla malga Moarerberg, il punto di arrivo dei mezzi che trasportano i turisti di giornata. Il percorso a piedi viene allungato in questo modo di qualche chilometro e di circa un'ora e mezza di cammino. Buona escursione!

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  4. Ciao, sto pensando di fare questo giro. Ho telefonato un mese fa al museo per sapere del servzio navetta, ma mi hanno detto che e' stato sospeso causa covid.vi risulta? Inoltre mi chiedevo se ci fosse possibilita' di farlo in 2 giorni aggiungendo il giorno dopo qualche altro giro

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    1. Ciao, naturalmente se ti è stato detto questo sicuramente è così... Una proposta per fare il giro in due giorni è quella di aggiungere un po' di salita e chilometri (e bellezza naturale), ovvero fermarsi una notte al rifugio Vedretta Pendente (Teplizer Hütte), posizionato circa 200 metri sopra il rifugio Vedretta Piana. In questo modo si aggiunge anche una visita al Lago del Forno (Pfurn See). L'altitudine massima di questo percorso supera i 2800 metri. In caso informati prima sulla disponibilità di posti al rifugio!

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  5. Ciao, stiamo pensando di fare questo giro questa estate, la salita e le ore di cammino non mi spaventano, però non ho capito se ci sono punti esposti o tecnicamente difficili. Grazie per la risposta. Elena

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  6. Ciao Elena, ci sono alcuni punti leggermente esposti ma privi di rischi, bisogna soltanto come sempre prestare un minimo di attenzione. Alcuni brevi tratti sono assicurati da funi metalliche, ma anche qui nessuna particolare difficoltà tecnica. Il giro è veramente bello e i panorami indimenticabili, a mio parere da fare assolutamente almeno una volta!

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    1. Ciao, abbiamo fatto l'escursione a Ferragosto ed effettivamente è molto bella!! Confermo che non ci sono punti difficili e confermo anche che serve un buon allenamento. Noi abbiamo preso la navetta e all'arrivo eravamo comunque distrutti :)
      Il sentiero era ben segnalato in ogni punto, probabilmente da quando c'è stato lei ad oggi hanno ripassato tutta la segnaletica.
      Grazie per le informazioni che ha dato.
      Elena

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    2. Prego Elena, felice di essere stato di aiuto e ancor più che vi si piaciuta la gita!

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  7. Credete che sarà fattibile questo itinerario per il ponte del 2 giugno? E di solito c’è la navetta in quel periodo ? Grazie

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  8. Buongiorno, l'itinerario è sicuramente fattibile ad inizio giugno in condizioni di meteo normali e restrizioni Covid permettendo. La riapertura del museo delle miniere per il 2022 è previsto per il 14 aprile, per informazioni riguardo alle navette può contattare direttamente l'ufficio informazioni del museo di Ridanna: Tel. +39 0472 656463
    Mail ridanna@museiprovinciali.it

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  9. per chi fa il giro senza navetta, consigliate di salire passando per il sentiero che transita presso la Stadlalm oppure di stare sull'altro versante sulla carrareccia?

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    1. Ciao, se la domanda è in quale senso affrontare il giro ad anello ti posso dire che è possibile completarlo in entrambe le direzioni. La valle di Lazzago non offre grandi spunti paesaggistici, quindi voltandoci alle spalle non ci perdiamo niente di importante. Personalmente io prediligerei questa opzione comunque, ma come si dice, de gustibus. Buona gita in val Ridanna!

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  10. ciao sergio, ti volevo chiedere il sentiero è ben segnalato o c'è pericolo di perdersi?

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    1. Ciao, in base ai miei ricordi il sentiero è in gran parte segnato in maniera continua, nei tratti nei quali lo è di meno è comunque molto facile orizzontarsi, nessun rischio di perdersi quindi

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