mercoledì 16 agosto 2017

RIFUGIO CREMONA ALLA STUA (MAGDEBURGER HÜTTE)

Per la gita di oggi ripartiamo dalla Val di Fleres. Più precisamente procediamo verso il termine della valle, circa 10-15 minuti di auto dall’imbocco della strada a Colle Isarco, fino ad incontrare la segnaletica verso Stein (Sasso), dove sulla nostra sinistra è presente un ponte in legno transitabile dalle auto.

Rifugio Cremona alla Stua, 2423 s.l.m.
Una volta oltrepassato il ponte, procediamo sulla stradina forestale ancora asfaltata in salita, che ci porterà in pochissimi minuti ai vari parcheggi presenti. Si tenga presente che per arrivare all’ultimo parcheggio, il più in quota ed anche il più comodo, è necessario partire di buon mattino, per due diverse ragioni: la prima è che la stradina forestale viene interdetta al traffico dalle 10 del mattino e per parte del pomeriggio, la seconda è che il parcheggio più vicino all’inizio dei sentieri nonché alla famosa cascata Hölle (inferno) si riempie molto velocemente.

Particolare della val di Fleres
Nonostante non siano ancora le 9 del mattino, infatti, il parcheggio descritto sopra è già praticamente pieno. Decidiamo quindi di lasciare l’auto al parcheggio situato qualche tornante più a valle, dopotutto si tratta di fare qualche centinaio di metri in più a piedi, anche se in buona salita.

Segnaletica nei pressi del parcheggio
In partenza non ci possiamo sbagliare, qualsiasi gita abbiamo intenzione di fare le frecce indicano tutte la stessa direzione, quella a destra, con il sentiero segnato dal segnavia numero 6. Se vi chiedete dove porta il largo sentiero sterrato alla vostra sinistra, la risposta è la malga Ochsenalm, o come viene indicata ora Furtalm, raggiungibile però in meno di un’ora anche dal sentiero numero 6, molto più bello e panoramico.

Bivio in direzione del rifugio Tribulaun
La prima parte del sentiero è al fresco nel bosco, tuttavia incomincia ben presto a salire. In pochi minuti giungiamo al primo bivio, quello che conduce a destra in direzione del rifugio Tribulaun e marcato con il segnavia numero 8.

Attraverso bei prati...

Fondovalle con l'intera vallata vista dal sentiero
Noi procediamo invece a sinistra seguendo il numero 6, che lascia il bosco per un tratto più aperto, passando attraverso bei prati.


In meno di un’ora siamo in prossimità della malga Furtalm (Ochsenalm secondo la nostra cartina Tabacco un po’ datata). Alla nostra sinistra un sentiero di sassolini bianchi ci conduce direttamente alla malga, mentre proseguendo il sentiero sui prati alla destra passiamo direttamente oltre in direzione della nostra meta odierna, il rifugio Cremona.

Deviazione a sinistra in direzione della malga Furtalm
Furtalm, 1690 s.l.m.
Una volta oltrepassata la malga Furt, il sentiero segue per alcuni tratti il bosco, per altri passaggi attraverso rocce e in alcuni casi guadando i torrenti provenienti da ciò che resta dei ghiacciai (attenzione in caso di pioggia o quando abbia piovuto molto in precedenza, quelli che sembrano innocui ruscelli tendono ad ingrandirsi rapidamente rendendo in alcuni casi difficoltoso il guado!).

Ancora panorami mozzafiato dal sentiero

La strada da fare è ancora lunga!
Abbiamo superato già una buona percentuale del dislivello di oggi, circa 1000 metri complessivi, ma nonostante ciò la parte più impegnativa incomincia qui. Intorno ai 2000 metri di altitudine, infatti, ci ritroviamo in mezzo ai prati in pendenza discreta, dopodiché dobbiamo affrontare i zig zag continui che il sentiero ci propone.

Sui prati la fatica comincia a farsi sentire
Questo tratto non è lunghissimo ma risulta comunque impegnativo data proprio la sua pendenza.

La meta si avvicina
Il rifugio, inoltre non è assolutamente ancora visibile dalla nostra posizione (…e da qualsiasi altra a dire il vero. Risulterà visibile solo una volta arrivati a destinazione, ben nascosto tra le rocce!). L’unico riferimento che abbiamo sono i cavi della teleferica per il rifornimento del rifugio, che tuttavia vediamo andare molto più in alto rispetto alla nostra posizione.


Arrivo al lago della Stua, il rifugio ancora non si vede!
Dopo oltre 3 ore di cammino e alcune pause, siamo arrivati finalmente all’ultimo tratto della nostra camminata: ai margini del sentiero ora aperto ma in mezzo alle rocce, intravediamo ciò che rimane del lago della Stua, segnato piuttosto grande sulle cartine ma ridotto a poco più che una pozza paludosa nella realtà.

Lago della Stua

La zona paludosa del lago, molto verdeggiante
 Lascia solo immaginare ciò che poteva essere stato in passato, e la cosa mette un velo di tristezza…

Particolare delle acque provenienti dal lago
Ancora due passi in più e finalmente riusciamo a vedere anche il rifugio Cremona, che sembra giocare a nascondino tra le rocce. Costruito verso la fine dell’ottocento, è stato rimodernato all’inizio degli anni ’80, con un caratteristico utilizzo di tavolette di legno che ne restituiscono un aspetto molto particolare.

Al rifugio Cremona, finalmente!
La vista da quassù è neanche a dirlo molto bella, con il Monte della Neve con il ghiacciaio (o ciò che resta…) Stubenferner, la Cima delle Pecore e la Parete Bianca, tutti oltre i 3000 metri.

Panorama verso il fondovalle dai pressi del rifugio
Ovviamente ci sediamo per rifocillarci dopo la fatica, anche se oggi a quanto pare il numero degli escursionisti è più alto di quello al quale i gestori del rifugio sono abituati (forse perché è la giornata di Ferragosto). Nessun problema comunque, una zuppa di Goulash e una fetta di Strudel non ce la leva nessuno!

Passaggi con l'acqua
Siamo pronti per riprendere il sentiero fatto all’andata, ma questa volta in discesa. La fatica della salita è solo un ricordo, il sentiero tra le rocce risulta comunque a tratti impegnativo anche in discesa.

Uno sguardo alle nostre spalle, in direzione del rifugio
Arriviamo alla malga Furt in circa un’ora di cammino, da qui prendiamo il comodo sentiero sterrato (quello si trovava a sinistra in partenza, ricordate?), che in meno di un’ora ci riporta al punto di partenza.

Sentiero dalla malga Furtalm
La gita di oggi finisce qui… Anzi no! Non si può lasciare questo incantevole posto senza esserci lasciati incantare dalla famosa cascata Hölle, l’inferno di Fleres. Dopo sette anni dall’ultima visita ripercorriamo il breve sentiero sterrato sulla destra del parcheggio, che lascia subito il posto alla bella scalinata in legno che ci porta in ripida discesa al punto di osservazione della cascata.

Panorama di ritorno al parcheggio
Durante il breve percorso il fragore dell’acqua che cade per quasi 50 metri in verticale si fa già sentire, e una volta di più alla nostra vista “l’inferno” non ci delude, con il suo panorama mozzafiato.

Wasserfall Hölle, "l'inferno" di Fleres
Stavolta è proprio tutto, siamo pronti per ripartire. Riprendiamo la strada ora asfaltata che in breve tempo ci porta al secondo parcheggio, dove avevamo lasciato la nostra auto.

In conclusione una gita dove è necessario un minimo di condizione fisica. Per la sua durata e per il dislivello secondo la mia opinione non è molto indicata ai bambini, anche se qualcuno impavido è arrivato tranquillamente al rifugio. Per le famiglie con bambini meglio optare per una comoda e facile gita fino alla malga Furtalm.

ATTENZIONE: AGGIORNAMENTO APRILE 2022
Su richiesta dei nuovi gestori del rifugio lascio di seguito anche numero di telefono e mail per un eventuale contatto diretto: Anna Kumpf - Tel.+39 338 242 8278 - rifugiocremona@gmail.com

In breve:

Partenza: Fleres, Stein (Sasso), parcheggio intermedio 1400 ca. s.l.m.
Arrivo: Rifugio Cremona alla Stua 2423 s.l.m. 
Posti ristoro: Furtalm, Rifugio Cremona alla Stua (Magdeburger Hütte)
Dislivello complessivo in salita: 1000 metri circa
Dislivello complessivo in discesa: 1000 metri circa
Tempo impiegato: 3 ore e 15 minuti in salita, 2 ore in discesa 

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