Considerato il meteo non proprio favorevole degli ultimi giorni, ma anche la voglia di mettersi di nuovo in cammino, oggi optiamo per un giro ad anello sul nostro territorio, ovvero il basso Piemonte.
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Croce degli Alpini, 830 s.l.m. |
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Inizio del sentiero |
Il sentiero parte esattamente dal lato opposto della strada:
sulla sinistra è presente una piccola area picnic, mentre una strada sterrata
in discesa ci porta in pochi minuti all’altezza del torrente Borbera, Qui ad attenderci
troviamo un caratteristico ponte ad arco che ci darà subito la sensazione di
una giornata avventurosa. Il ponte sovrasta il torrente in un punto che offre
scorci fantastici sulle pareti rocciose che ricordano i canyon e sul torrente
stesso, dalle acque dal colore carta zucchero.
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Ponte ad arco sulle "strette" di Pertuso |
Una volta attraversato il ponte ad arco, troviamo subito un passaggio
abbastanza esposto, con una passerella di legno assicurata con funi.
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I bellissimi canyon visti dal ponte |
Proseguiamo quindi decisamente in verticale, con passaggi attraverso
le rocce di conglomerato in diversi casi assicurate con funi di acciaio o di
corda. Non sono passaggi difficili ma possono diventare pericolosi in caso di
roccia bagnata o umida.
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Passaggio verticale assicurato da funi |
A questo si aggiunge la fatica di un sentiero che lascia davvero poco respiro in questa prima parte. Ogni tanto una apertura nel bosco ci consente di godere del bel panorama in direzione dei paesi sottostanti.
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Il nostro parcheggio con la stele di Pertuso dall'alto |
Possiamo facilmente riconoscere Cantalupo Ligure, mentre in
alto di fronte a noi possiamo vedere chiaramente il monte Giarolo con le sue
antenne apparire tra le nuvole, mentre più a destra troviamo il monte Ebro, con
i suoi 1700 metri di altitudine.
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Panorama della val Borbera |
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Confluenza dei torrenti Borbera e Sisola all'altezza di Rocchetta Ligure |
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Visuale di Cantalupo Ligure dal sentiero |
Siamo in cammino da quasi un’ora e mezza, e finalmente
davanti a noi appare, in lontananza ma non troppo, la croce degli alpini, e
poco al di sopra un piccolo colle facilmente raggiungibile dal quale è
possibile scattare qualche foto della croce ripresa dall’alto.
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La croce fa capolino in lontananza |
Torniamo brevemente sui nostri passi e riprendiamo il sentiero
che in breve tempo ci porta finalmente alla croce.
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La Croce degli Alpini sovrasta la val Borbera |
“Dio del Cielo, Signore delle cime, lasciaci andare per le
tue montagne”. Così recita un cartello fissato alla croce, dedicata a tre
giovani alpinisti, Andrea Chaves, giovane alpinista novese deceduto durante una
scalata sul monte Bianco, e Serena Salvucci e Alessandro Mennella, giovani soci
del CAI di Novi Ligure e residenti in val Borbera deceduti durante una ascesa
sulle pareti del monte Rosa.
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Cantalupo Ligure ai piedi della Croce degli Alpini |
Dopo una breve pausa è tempo di rimettersi in cammino:
proseguiamo sempre sul sentiero 260, che tra saliscendi e ancora brevi tratti
attrezzati, seguendo il costone La Ripa ci porta in direzione del monte
Cravasana. Non si tratta di una cima vera e propria ed è riconoscibile solo
attraverso il cartello indicativo nei suoi pressi.
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All'altezza del monte Cravasana, 870 s.m.l. |
In altri 15-20 minuti arriviamo nei pressi del monte Poggio
e all’omonimo bivacco, chiamato anche “Bricco”, internamente in discrete
condizioni ma esternamente abbastanza fatiscente.
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Monte poggio, 853 s.l.m. |
E’ ora di rientrare, per chiudere l’anello possiamo prendere indifferentemente i sentieri 255a, che parte in prossimità del bivacco, oppure 255 facendo qualche passo indietro (segnaletica presente). I due sentieri si congiungono più a valle, e conducono sul letto del torrente Sisola, che dovremo attraversare, magari togliendoci gli scarponi.
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Il "Bricco", bivacco sul monte Poggio |
Ci troviamo nei pressi della frazione di Pagliaro Inferiore,
a un chilometro circa da Rocchetta Ligure. Da qui attraverso la strada asfaltata
possiamo raggiungere comodamente il punto di partenza, attraversando l’abitato
di Cantalupo Ligure e potendo ammirare la nostra croce questa volta da molto
più in basso.
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Il punto di partenza, la stele di Pertuso |
Per evitare l’ultimo tratto al ritorno in larga parte asfaltato (circa 4,5 km da Pagliaro inferiore al parcheggio della stele di Pertuso), ma anche il guado del torrente che in alcuni periodi può essere anche non semplicissimo, è possibile proseguire il sentiero segnato 260 fino a Roccaforte Ligure. In questo caso dovrete prevedere di partire con più auto e lasciarne una a Roccaforte Ligure per poi tornare alla partenza a Pertuso. In questo caso il giro non è più ad anello e si accorcia a circa 4 ore.
In definitiva un sentiero decisamente avventuroso nel primo tratto, dove però dovete considerare tre fattori molto importanti: assenza di vertigini, passo fermo e buona condizione fisica. Se avete tutto questo, allora non posso che consigliarvi questa escursione!
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Il nostro itinerario |
In breve:
Partenza e arrivo: parcheggio Stele di Pertuso, 376 s.l.m.
Dislivello: 600 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato: 5 ore circa
Posti di ristoro: nessuno lungo il sentiero, diverse
trattorie, ristoranti e bar lungo il cammino al ritorno nelle frazioni di San
Nazzaro, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure e Pertuso.
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