lunedì 21 aprile 2025

ANELLO PERTUSO – CROCE DEGLI ALPINI

Considerato il meteo non proprio favorevole degli ultimi giorni, ma anche la voglia di mettersi di nuovo in cammino, oggi optiamo per un giro ad anello sul nostro territorio, ovvero il basso Piemonte.

Croce degli Alpini, 830 s.l.m.

Con l’auto raggiungiamo la val Borbera, verdeggiante vallata dell’Alessandrino, fino al parcheggio situato nei pressi della stele di Pertuso, caratteristico monumento in ricordo dei caduti della seconda guerra mondiale raggiungibile attraverso una serie di gradini di cemento e pietra.

Inizio del sentiero

Il sentiero parte esattamente dal lato opposto della strada: sulla sinistra è presente una piccola area picnic, mentre una strada sterrata in discesa ci porta in pochi minuti all’altezza del torrente Borbera, Qui ad attenderci troviamo un caratteristico ponte ad arco che ci darà subito la sensazione di una giornata avventurosa. Il ponte sovrasta il torrente in un punto che offre scorci fantastici sulle pareti rocciose che ricordano i canyon e sul torrente stesso, dalle acque dal colore carta zucchero.

Ponte ad arco sulle "strette" di Pertuso

Una volta attraversato il ponte ad arco, troviamo subito un passaggio abbastanza esposto, con una passerella di legno assicurata con funi.

I bellissimi canyon visti dal ponte

Proseguiamo quindi decisamente in verticale, con passaggi attraverso le rocce di conglomerato in diversi casi assicurate con funi di acciaio o di corda. Non sono passaggi difficili ma possono diventare pericolosi in caso di roccia bagnata o umida.

Passaggio verticale assicurato da funi

A questo si aggiunge la fatica di un sentiero che lascia davvero poco respiro in questa prima parte. Ogni tanto una apertura nel bosco ci consente di godere del bel panorama in direzione dei paesi sottostanti.

Il nostro parcheggio con la stele di Pertuso dall'alto

Possiamo facilmente riconoscere Cantalupo Ligure, mentre in alto di fronte a noi possiamo vedere chiaramente il monte Giarolo con le sue antenne apparire tra le nuvole, mentre più a destra troviamo il monte Ebro, con i suoi 1700 metri di altitudine.

Panorama della val Borbera

Ancora un po’ di cammino, e ancora uno sguardo sotto di noi, ora ci troviamo sopra il punto di confluenza tra i torrenti Borbera e Sisola, proprio sopra l’abitato di Rocchetta Ligure.

Confluenza dei torrenti Borbera e Sisola all'altezza di Rocchetta Ligure

Visuale di Cantalupo Ligure dal sentiero

Siamo in cammino da quasi un’ora e mezza, e finalmente davanti a noi appare, in lontananza ma non troppo, la croce degli alpini, e poco al di sopra un piccolo colle facilmente raggiungibile dal quale è possibile scattare qualche foto della croce ripresa dall’alto.

La croce fa capolino in lontananza

Torniamo brevemente sui nostri passi e riprendiamo il sentiero che in breve tempo ci porta finalmente alla croce.

La Croce degli Alpini sovrasta la val Borbera

“Dio del Cielo, Signore delle cime, lasciaci andare per le tue montagne”. Così recita un cartello fissato alla croce, dedicata a tre giovani alpinisti, Andrea Chaves, giovane alpinista novese deceduto durante una scalata sul monte Bianco, e Serena Salvucci e Alessandro Mennella, giovani soci del CAI di Novi Ligure e residenti in val Borbera deceduti durante una ascesa sulle pareti del monte Rosa.

Cantalupo Ligure ai piedi della Croce degli Alpini 

Dopo una breve pausa è tempo di rimettersi in cammino: proseguiamo sempre sul sentiero 260, che tra saliscendi e ancora brevi tratti attrezzati, seguendo il costone La Ripa ci porta in direzione del monte Cravasana. Non si tratta di una cima vera e propria ed è riconoscibile solo attraverso il cartello indicativo nei suoi pressi.

All'altezza del monte Cravasana, 870 s.m.l.

In altri 15-20 minuti arriviamo nei pressi del monte Poggio e all’omonimo bivacco, chiamato anche “Bricco”, internamente in discrete condizioni ma esternamente abbastanza fatiscente.


Monte poggio, 853 s.l.m.

E’ ora di rientrare, per chiudere l’anello possiamo prendere indifferentemente i sentieri 255a, che parte in prossimità del bivacco, oppure 255 facendo qualche passo indietro (segnaletica presente). I due sentieri si congiungono più a valle, e conducono sul letto del torrente Sisola, che dovremo attraversare, magari togliendoci gli scarponi.

Il "Bricco", bivacco sul monte Poggio

Ci troviamo nei pressi della frazione di Pagliaro Inferiore, a un chilometro circa da Rocchetta Ligure. Da qui attraverso la strada asfaltata possiamo raggiungere comodamente il punto di partenza, attraversando l’abitato di Cantalupo Ligure e potendo ammirare la nostra croce questa volta da molto più in basso.

Il punto di partenza, la stele di Pertuso

Per evitare l’ultimo tratto al ritorno in larga parte asfaltato (circa 4,5 km da Pagliaro inferiore al parcheggio della stele di Pertuso), ma anche il guado del torrente che in alcuni periodi può essere anche non semplicissimo, è possibile proseguire il sentiero segnato 260 fino a Roccaforte Ligure. In questo caso dovrete prevedere di partire con più auto e lasciarne una a Roccaforte Ligure per poi tornare alla partenza a Pertuso. In questo caso il giro non è più ad anello e si accorcia a circa 4 ore. 

In definitiva un sentiero decisamente avventuroso nel primo tratto, dove però dovete considerare tre fattori molto importanti: assenza di vertigini, passo fermo e buona condizione fisica. Se avete tutto questo, allora non posso che consigliarvi questa escursione!

Il nostro itinerario 

In breve:

Partenza e arrivo: parcheggio Stele di Pertuso, 376 s.l.m.

Dislivello: 600 metri circa in salita e discesa

Tempo impiegato: 5 ore circa

Posti di ristoro: nessuno lungo il sentiero, diverse trattorie, ristoranti e bar lungo il cammino al ritorno nelle frazioni di San Nazzaro, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure e Pertuso.



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