Finalmente una giornata soleggiata! Speriamo che duri, in montagna non si sa mai…
Sveglia come sempre di buon’ora, una bella colazione e via…Attraversiamo in automobile tutta la bellissima Val di Vizze e, arrivati all’ultimo centro abitato, Stein (Sasso), parcheggiamo alla fine della strada asfaltata. Da qui partono la strada sterrata che porta al Passo Vizze (ma è chiusa al traffico dopo pochi chilometri, c’è comunque un piccolo parcheggio dove è possibile lasciare l’auto) e il sentiero che porta prima al Pfitscherjoch Haus (Rifugio Passo Vizze) e poi al Passo.
Stein (Sasso), Val di Vizze |
Noi prendiamo ovviamente il sentiero, che sale prima per prati e poi si addentra nel bosco, dove si gode di una temperatura fresca e di un verde tutt’intorno che risulta difficile da descrivere.
Superiamo il rio Arzbach attraverso un piccolo ponte di legno, ormai dovremmo essere vicini al primo incrocio con i tornanti della strada sterrata che porta al Passo.
In poco tempo incrociamo per due volte la strada del passo. Adesso la salita si fa più ripida, per raggiungere il Passo dobbiamo percorrere altri 400 metri di dislivello, quindi c’era da aspettarselo.
Ogni tanto il bosco si apre e ci consente di vedere il fondovalle in tutto il suo splendore.
Barbara e Erica hanno deciso di riposarsi un po’ su uno dei tantissimi invitanti prati che si incontrano durante il cammino. Io, preso dall’entusiasmo come un bambino, continuo il sentiero per raggiungere un punto molto panoramico: da qui è possibile vedere il maestoso Gran Pilastro (Hochfeiler) con i suoi 3500 metri, appena imbiancato da una spruzzata di neve, uno spettacolo della natura.
Sopramonte (Oberberg) |
Gran Pilastro (Hochfeiler) |
Riprendiamo la salita seguendo il sentiero e arriviamo ad un punto molto aperto, dove il vento soffia piuttosto forte (troviamo addirittura un ombrello aperto, portato via dal vento a chissà chi…), bisogna coprirsi un po’, anche se la giornata è soleggiata.
Guardando verso l’alto mentre camminiamo sempre attraverso prati, riusciamo a scorgere alcune postazioni militari, risalenti probabilmente alla prima guerra mondiale. Guardando meglio vediamo anche il sentiero sterrato che porta al Passo: siamo probabilmente vicini a raggiungere il Rifugio.
Presi dall’entusiasmo ci incamminiamo verso la breve ma ripida salita che porta alle postazioni militari, dove arriviamo dopo pochi minuti. Mentre Erica, esausta, si riposa un po’, Barbara ed io entriamo a curiosare; all’interno tutto è conservato bene, è facile riconoscere quello che fu il bagno, la cucina con tanto di stufa, e molte camere con finestre piuttosto piccole, tutte collegate tra loro mediante un corridoio molto stretto e ovviamente buio mentre il pavimento è coperto da qualche centimetro d’acqua.
Postazioni militari |
Usciamo e proseguiamo il sentiero ancora in salita… Sembra non finire mai! Ormai sono più di tre ore che camminiamo, mentre la distanza data dai cartelli indicava 2 ore e mezza per arrivare al rifugio; bisogna dire però che abbiamo fatto diverse soste, quindi forse siamo in linea con i cartelli.
Gran Pilastro visto dal sentiero del Passo Vizze |
Pochi minuti dopo ci appare finalmente la sagoma caratteristica del rifugio Passo Vizze, adagiato su un bel laghetto posto poco più in basso. Attraversiamo quindi il lago e, in salita, raggiungiamo il rifugio, dove finalmente potremo mangiare qualcosa. Il rifugio Passo Vizze è molto attrezzato, tutto all’interno funziona con il cosiddetto self-service, ed è molto veloce. I prezzi non sono molto al risparmio, ma dipende un po’ da ciò che si mangia…
Rifugio Passo Vizze (Pfitscherjoch Haus) 2276 s.l.m. |
Dal rifugio la strada prosegue in leggera discesa, per arrivare dopo qualche centinaio di metri al punto di confine tra Italia e Austria, segnato da un casotto che lo rende somigliante a un posto di frontiera vero e proprio. E’ presente anche una pietra e un cartello che ci indica che facendo un passo più in là entriamo in territorio austriaco…Caratteristico!
Nella zona di confine sono presenti diversi laghetti, da quelli piccolissimi in territorio austriaco, a quelli più grandi subito prima del confine, i Laghi del Passo, che contribuiscono a rendere il panorama, già di per sé molto bello, veramente fantastico!
Laghi del Passo |
Il lago del Rifugio Passo Vizze |
Il sentiero oltre confine prosegue in discesa, per arrivare fino al grande lago artificiale Schleigesspeichern, situato molto più in basso, a circa 1500 metri di altitudine, ma in parte già visibile dal punto di confine. Dalla parte opposta, invece, prosegue in territorio italiano fino a raggiungere i 2700 metri del Rifugio Venna alla Gerla (Landshuter Hütte), distante da qui altre due ore di cammino circa.
Una volta fatte le foto e riprese video di rito (sarebbe un peccato non avere il ricordo…), riprendiamo il sentiero in discesa che ci riporterà al paesino di Sasso dove abbiamo lasciato l’automobile, e che raggiungeremo in circa un’ora e mezza, due ore.
I verdi prati sopra Sasso |
Una gita bellissima, che merita veramente di essere fatta almeno una volta.
La partenza da Sasso è a circa 1500 metri di altitudine, per arrivare ai 2270 del Rifugio Passo Vizze.
Un dislivello, quindi, non certo impossibile, ma che richiede comunque un minimo di condizione fisica. Vale la pena di provare, e in ogni caso, per chi non se la sente, c’è sempre la possibilità di partire un po' più in alto, seguendo finche è possibile la strada sterrata del Passo con l’automobile.
Ecco che ho scoperto anche questo rifugio...sono tentata di provare anche questa escursione..ti farò sapere ad Agosto com'è andata! (non riesco a commentare tramite il mio account google mi spiace scriverti sempre in anonimo) Erica
RispondiEliminaCiao Erica, mi spiace che non riesci a commentare con il tuo nome ma sono felice che continui a farlo! Sarò felice di avere un feedback aggiornato su questa gita, dal momento che purtroppo ormai sono passati una decina d'anni dalla nostra ultima visita.
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