martedì 17 agosto 2010

LA VAL DI FLERES E IL SUO “INFERNO”



Ancora una nottata piovosa ci tiene in dubbio se effettuare l’escursione programmata in Val di Fleres con meta il Rifugio Cremona (Magdeburger Hütte), proprio sotto le vette più alte delle alpi dello Stubai, confinanti tra Italia e Austria.La valle è davvero bellissima, peccato per il tempo che però non ci dissuade dal tentare ugualmente di raggiungere il rifugio.
Purtroppo sbagliamo strada e con l’auto, anziché prendere il ponte e passare sulla parte sinistra del fiume per arrivare al parcheggio, tiriamo dritti fino alla fine della strada asfaltata, accanto ad un bell’albergo. Poco male, anche da qui si raggiunge la nostra meta, impiegando però circa 45 minuti in più…


Il Tribulaun

E’ una mattina piuttosto fresca per essere ad Agosto, anche per questi posti…Appena scesi dalla macchina lo sguardo cade subito sulle tantissime cascate che scendono dalle vette dello Stubai, alla nostra destra: Rio Gansör, Rio Mesner, Rio Tamburo, la cascata della Forra di Kog. Il panorama, sia pur limitato dalle nuvole molto basse che ci impediscono la vista delle vette più importanti, Tribulaun in testa, è meraviglioso.





Ci incamminiamo e, passando attraverso un bel bosco, in circa 40 minuti raggiungiamo il posto da cui saremmo dovuti partire: un piccolo parcheggio con un’insegna che indica la possibilità di raggiungere la cascata “Inferno” in 5 minuti. Considerate le condizioni atmosferiche e il rischio di pioggia imminente preferiamo tirare dritti verso la nostra meta, l’Inferno lo vedremo al ritorno.


Il cartello che indica la cascata Inferno

Pochi minuti dopo, infatti, comincia a piovere, dapprima in maniera impercettibile, poi più fitta ed insistente. Il cammino è reso più difficoltoso dalle dimensioni dei torrenti che incontriamo lungo il sentiero, che in un paio di casi ci costringono a passare dentro l’acqua praticamente fino alle ginocchia!

Siamo forse a metà strada e la pioggia ha ormai assunto proporzioni notevoli, facendoci meditare di desistere dal nostro tentativo e rinunciare a raggiungere il Rifugio Cremona per la più vicina malga Ochsenalm (malga Buoi). Così facciamo, anche perché la pioggia è ormai troppo forte e siamo tutti bagnati fradici.


Il sentiero che porte alla malga Ochsenalm

Dopo circa un’ora finalmente la vista delle mucche ci fa capire che siamo arrivati alla malga, dove finalmente potremo riposarci e mangiare qualcosa, ma non al caldo, poiché all’interno la Stube è piccolissima e ci sono solo un paio di tavoli, già tutti occupati.
Mangiamo di fuori, comunque al riparo, sulle panche di legno protette dal tetto della malga. Per finire, un grappino per riscaldarmi un po’ prima del rientro.







Ochsenalm
Ormai ha praticamente smesso di piovere e possiamo incamminarci abbastanza tranquillamente sul sentiero del ritorno, sempre un po’ bagnati e infreddoliti, ma almeno con la pancia piena.
In meno di un’ora arriviamo alla cascata “Inferno” (Wassefall Hölle), questa volta sì, andremo a vederla. Il Rio Fernerbach oggi è ancora più impetuoso, per cui la cascata sarà tutta da vedere!


Wasserfall Hölle, l'inferno di Fleres
Il sentiero scende abbastanza ripido, poi diventa scalette di legno, fino ad arrivare in pochissimi minuti alla cascata, rumorosissima ed impetuosa. La leggenda locale vuole che la cascata sia anche un indicatore meteorologico: pare che quando “fuma” indica il passaggio dal cattivo tempo a quello bello; non so quanto ci sia di vero, sta di fatto che oggi “fuma”!
Ci fermiamo alcuni minuti ad ammirare in silenzio questo spettacolo della natura alto 46 metri, poi riprendiamo il cammino verso il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina. Resta il rammarico per non aver raggiunto la meta che ci eravamo proposti, ma il tempo oggi è stato davvero bizzoso.

Rifugio Cremona alla Stua
In condizioni normali, comunque, il rifugio Cremona è raggiungibile in circa 2 e ½ -3 ore, si trova a quota 2423 s.l.m., ubicato vicino allo Stubaisee, un laghetto molto carino, ed è anche punto di partenza per escursioni decisamente più impegnative (vedi Meraner Höhenweg).






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