domenica 15 agosto 2010

GILFENKLAMM


Ovvero le famose cascate di Stanghe, l’orrido scavato tra blocchi di marmo bianco ormai annerito dagli agenti atmosferici. Davvero impressionante!
Arriviamo alla zona sportiva di Stanghe dove lasciamo l’auto nel grande parcheggio adiacente il campo sportivo, quindi prendiamo il sentiero che costeggia quest’ultimo ed infine ci riporta sulla strada principale. All’atto di attraversare la strada notiamo un cartello che indica proprio le nostre cascate, e subito dietro il carinissimo Hotel Ratschingserhof.



Una volta attraversata la strada riprendiamo il sentiero che ci porta verso l’ingresso delle cascate vero e proprio… Eh sì, proprio di ingresso si tratta, con tanto di biglietto con prezzi per la verità abbastanza onesti (pochi euro, non ricordo esattamente). In ogni caso paghiamo volentieri il prezzo immaginando lo spettacolo naturale che andremo a vedere.

Il sentiero sale dapprima in maniera tranquilla nel bosco, con il torrente alla nostra destra ancora calmo, nonostante abbia piovuto tutta la notte.



Continuiamo a salire dolcemente, ce ne accorgiamo guardando il torrente, sempre più basso rispetto a noi.



Attraversiamo alcuni ponti di legno, fino ad arrivare al punto più impressionante del percorso: la gola si stringe, il rumore impetuoso del torrente ci preannuncia il passaggio più emozionante, all’interno di una grotta scavata nel marmo, inumiditi dagli spruzzi d’acqua nebulizzata provenienti dalla cascata. Il passaggio è assicurato da una staccionata, quindi niente paura, neanche per chi soffre di vertigini!




Dopo circa un’ora la salita finisce e ci ritroviamo alla cassa della parte opposta delle cascate, a quota 1150 circa s.l.m. (siamo partiti ai circa 900 s.l.m. di Stanghe). Questo perché naturalmente è possibile fare lo stesso percorso anche al contrario, in discesa, ma bisogna comunque pagare il biglietto d’ingresso!





Per il ritorno decidiamo di prendere prima la strada asfaltata segnata 11a che porta verso Calice, quindi il sentiero 1a che da Burgl porta verso le rovine del castello Reifenegg. Ci fermiamo incuriositi da quel che rimane del castello; all’interno non c’è nulla, ma con un po’ di fantasia si riesce ad immaginare un passato glorioso. Siamo nel mezzo del bosco, nel silenzio più assoluto, in un’atmosfera particolare.





Dopo qualche minuto proseguiamo per il sentiero che scende nel bosco e in breve tempo cominciano a spuntare i primi tetti delle case di stanghe: siamo in dirittura d’arrivo, al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.
In alternativa è possibile prendere il sentiero 11a che scende a destra verso Pardaun (Pratone), per raggiungere il maestoso Castello Wolfsthurn a Mareta, visitabile anche all’interno in determinati orari e che funge anche da Museo provinciale della caccia e della pesca.


Schloss Wolfsthurn






Gita da mezza giornata molto bella per famiglie, assolutamente non impegnativa e di grande richiamo. Il mio consiglio è di andarci di prima mattina, in quanto essendo una gita facile e molto famosa, nelle ore centrali della giornata il rischio è di non godere appieno delle meraviglie naturali del luogo, data l’alta concentrazione di turisti e gli stretti passaggi che talvolta si incontrano lungo il percorso.

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